Dopo avere sconvolto ed essere stato applaudito al Lido da pubblico e stampa, nonché aver ricevuto il Premio Speciale della Giuria, arriva nelle sale il 12 settembre l’opera di Franco Maresco “La mafia non è più quella di una volta”, autentico come un documentario, trascinante come un film, grottesco come una caricatura: sconvolgente ritratto di una realtà che non tutti conoscono.
Franco Maresco s’interroga su quanto della memoria e degli ideali di Falcone e Borsellino siano rimasti in Sicilia, soprattutto attraverso due figure agli antipodi: Letizia Battaglia, ottantatreenne fotografa che il New York Times ha definito una delle “ undici donne che hanno segnato il nostro tempo” e Ciccio Mira, già protagonista del film “Belluscone”, organizzatore di eventi popolari, esponente di una sottocultura immarcescibile che sopravvive ai cambiamenti. Da una parte Letizia Battaglia, amareggiata dalle manipolazioni della classe politica sulle figure dei due martiri durante retoriche commemorazioni. Dall’altra Ciccio Mira, che organizza nel quartiere Zen di Palermo un concerto di neomelodici in onore di Falcone e Borsellino e che, dietro l’apparente riverniciatura, rivela quanto poco sia cambiato: i suoi discorsi, infatti, tradiscono il desiderio che la mafia torni a essere “quella di una volta”. Ma, oltre al regista e ai due personaggi principali, tutti coloro che compaiono nel film sono reali: Matteo Mannino è se stesso, Cristian Miscel lo è, così Franco Zecchin e Pino Maniaci.
La creatura di Franco Maresco ha per protagonista un quartiere palermitano, Lo Zen, afflitto da problemi di degrado sociale e architettonico, con alti tassi di dispersione scolastica, microcriminalità e conseguentemente infiltrazioni mafiose. Di questa sorta di “Scampia” siciliana in “La mafia non è più quella di una volta” l’occhio scettico e allarmato dell’autore coglie il grottesco e il dolente di una “corte dei miracoli” in chiave moderna, che impressiona e stringe il cuore. Un’umanità malata, vittima della sua stessa povertà morale e intellettuale, colpisce lo spettatore come un pugno nello stomaco reclamando l’intervento politico per sollecitare la guarigione di un vulnus umano. Persino il discusso sottolineare, da parte di Maresco attraverso le parole del protagonista Ciccio Mira, il mancato commento di Sergio Mattarella al verdetto che stabilì la realtà della trattativa stato-mafia (il Presidente non può commentare le sentenze), è un paradossale grido di dolore sulla generale assenza dello Stato.
Regia di Franco Maresco.
Un film con Letizia Battaglia, Ciccio Mira.
Genere Documentario – Italia, 2019,
Durata 98 minuti.
Distribuito da Cinecittà Luce
Uscita cinema giovedì 12 settembre 2019 distribuito da Cinecittà Luce.