BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Velenosi attacchi contro Greta. Il discorso al summit dell’Onu, dolore, rabbia, ma non molla

0 0

L’appello: salviamo il mondo. Uno sguardo di fuoco con Trump che finge di ignorarla. Grazie Greta

Di Alessandro Cardulli

Mi è rimasta negli occhi l’immagine di Greta che guarda il presidente degli Stati Uniti che arriva all’assemblea dell’Onu. Inaspettato si è presentato proprio mentre Greta, il cognome, Thunberg non si pronuncia quasi mai, tutti la chiamano per nome, quasi una vecchia amica, dopo aver preso la parola in Assemblea, se ne stava andando. Trump ha fatto finta di non vederla. Lei lo ha guardato, ha stretto le labbra quasi a trattenere qualche versaccio nei confronti del capo degli Stati Uniti. L’immagine che ha fatto il giro del mondo, esaminata da “esperti” darebbe la sensazione di Greta che stringe le labbra, tanta è la voglia di far linguacce al presidente che nei suoi confronti mostra, sempre e ovunque una spiccata antipatia. Dire odio forse è troppo, ma affermare che è geloso della popolarità di cui gode questa ragazzina uscita dal nulla non è davvero una esagerazione. Sprezzante, ironico scrive su twitter accompagnando l’appassionato intervento di Greta: “Sembra una ragazzina molto felice proiettata verso un futuro splendente e meraviglioso! Che bello!”.

Greta ha pianto, lacrime vere, dolore per questa umanità che si consuma

Ma Greta non era molto felice, ha pianto, lacrime vere, dolore vero per questo mondo, per questa umanità che consuma stessa. Intorno a questa sedicenne, simbolo globale della lotta ambientalista per salvare il pianeta. Greta ha gridato, un grido liberatorio, un pianto doloroso, di fronte alla platea dei capi del mondo, il vertice delle Nazioni Unite: “Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui parlate sono i soldi? Come osate?. La speranza viene da noi giovani, come osate? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, eppure sono tra i più fortunati. Le persone stanno soffrendo, le persone stanno morendo, interi ecosistemi stanno crollando. Ci avete rubato i sogni”.

Ci ha richiamato a  quando, ragazzi, manifestavamo per scuola, pace, lavoro, libertà

Greta mi ha commosso, mi ha riportato a tanti anni fa, quando, ragazzini del liceo, manifestavamo nelle  strade contro  la polizia che voleva impedire i nostri cortei per la pace, il lavoro, le libertà. O quando con grande meraviglia del nostro preside del liceo organizzavamo un doposcuola dove si parlava di riforma della scuola, ce la prendevamo con il ministro democristiano, o quando ci incontravamo con gli studenti universitari o quando abbiamo incontrato Togliatti che era venuto nella nostra città  per tenere una conferenza alla scuola Normale superiore. Certo una piccola cosa, pensate un po’, che vuole cambiare il mondo e che speriamo, insieme a noi, a tanti che in tutto il mondo vogliono quello per cui si batte Greta, ce la faccia.

Mentre guardiamo la sua immagine, la televisione che  la invia in tutto il mondo, ci chiediamo come è possibile che questa indomita ragazzina che, come dice, dovrebbe essere a scuola, si carica il mondo, la salvezza del mondo sulle spalle ed è oggetto, non solo degli attacchi di uno come Trump, ma, da quando si è messa in viaggio per dare una mano a salvare il mondo, è oggetto di scherno, offese, parolacce pronunciate nei suoi confronti, invenzioni dei media, quelli  italiani in particolare  alla ricerca di chi la paga, chi finanza le sue campagne, chi paga il viaggio in barca, chi gli suggerisce quello che deve dire.  Mi ribolle il sangue quando sento un  Vittorio Feltri direttore di Libero che dice “Mezzo mondo segue appassionatamente le teorie astruse di Greta. Come mai? Semplice. La gente non crede più a niente tranne che alle balle”. Già, Feltri, uno che dice: “Gli italiani credono davvero di disporre della Costituzione più bella del mondo e la conservano gelosamente quasi fosse una preziosa reliquia, quando, invece, è una schifezza studiata apposta per rendere codesto povero Paese ingovernabile. Pesi e contrappesi si annullano a vicenda, perfino il presidente del Consiglio, essendo primus inter pares, vale quanto il due di picche quando la briscola è a cuori”. Non è da meno il giornalista con lo strillo, Mario Giordano che, appunto strilla sulla Verità, “gli ipocriti dell’ambiente usano la ragazzina Greta per ripulire l’immagine”. Anche il Messaggero ci ha messo lo zampino. Il 17 aprile, ha scritto che “forse la favola di Greta non è proprio una favola”. Il motivo?

Dietro di lei ci sarebbe una macchina mediatica perfetta, una operazione di marketing

Dietro di lei ci sarebbe una “macchina mediatica targata Thunberg, il think tank del catastrofismo ambientale incarnato in una perfetta giovane influencer globale”. E poi la madre che la usa per pubblicizzare un suo libro. Attorno a lei ci sono anche alcune teorie complottiste che la vorrebbero strumento di una maxi operazione di marketing: il “chi c’è dietro Greta?” è un ritornello che risuona da settimane, e a cui molti giornali hanno cercato di dare risposta. Ci sono giornali  che parlano del “circo di Greta”, di “un sottofondo di cinismo”.  Sempre il Messaggero, chissà perché, fa notare che il primo sciopero di Greta è stato il 24 agosto del 2018 a distanza di soli quattro giorni dalla pubblicazione del libro di sua mamma la cantante Malena Ernman. Una pubblicazione definita “ultra-ecologista” dal  quotidiano romano, che parla di  coincidenza “una casualità un po’ troppo poco casuale, e molto da marketing”. Potremmo continuare all’infinito. Terminiamo con alcune dichiarazioni, chiamiamole così per carità di patria, a partire da quella della giornalista Maria Giovanna Maglie: “Se non avesse avuto la sindrome di Asperger – dice – l’avrei messa sotto con la macchina”; Rita Pavone: “Sembra un personaggio da film horror” sparato via Twitter e  poi si scusa; e Vittorio Feltri: “Vive in Svezia dove fa un freddo cane e dovrebbe essere contenta di godere di un po’ di tepore. Stupidina”. Ma che gentile questo giornalista che offre sempre il meglio di sé, si fa per dire, a Crozza. Verrebbe da dire a Greta: “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”. Personaggi di questa razza Dante li colloca all’Inferno. E  ti diciamo Grazie Greta.

Da jobsnews


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21