Serve «la rapida approvazione di una legge che scoraggi le querele bavaglio e introduca una specifica aggravante nei confronti di chiunque tenti di ostacolare il diritto di cronaca, minacciando i cronisti e impedendo l’esercizio di un diritto tutelato dall’articolo 21 della Costituzione», rileva il sindacato.
«L’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non solo non ha chiesto scusa al presidente Mattarella per le ingiurie scagliate da un suo parlamentare, ma ha anche trovato il modo di insultare di nuovo la redazione di Repubblica e Gad Lerner, affermando di essere stato diffamato e provocato dai cronisti. Può dirci quante denunce ha presentato e contro chi? Può farci sapere dove e quando ha vinto una causa per diffamazione? In questi anni ha adempiuto, in qualità di giornalista professionista, ai suoi obblighi in materia di deontologia e di rispetto delle differenze e delle diversità, come previsto dalla Carta costituzionale e dalla legge istituiva dell’Ordine professionale?». Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Al Parlamento e al nuovo governo, anche di fronte alla gravità di quanto è accaduto ieri – aggiungono –, ci permettiamo di chiedere non solo la solidarietà, ma anche la rapida approvazione di una legge che scoraggi le querele bavaglio e introduca una specifica aggravante nei confronti di chiunque tenti di ostacolare il diritto di cronaca, minacciando i cronisti e impedendo l’esercizio di un diritto tutelato dall’articolo 21 della Costituzione».