Da ieri Riace non è più il paese dell’accoglienza, ma quello dei santi Cosma e Damiano. La nuova maggioranza che amministra il comune della Provincia di Reggio Calabria, con in testa il Sindaco vicino alla Lega Antonio Trifoli eletto nell’ ultima tornata elettorale, ha rimosso il cartello situato all’inizio del territorio comunale in cui campeggiava la scritta: ”Riace, paese dell’accoglienza”. Al suo posto un nuovo cartellone con la scritta “Riace paese dei santi medici e martiri Cosma e Damiano”. La nuova installazione, inaugurata con la benedizione dei due parroci della chiesa locale, è stata realizzata, come sottolineato dalla giunta comunale, in occasione del 350 anniversario dell’arrivo delle reliquie dei due santi medici sul territorio di Riace. Il nuovo pannello ha sullo sfondo la chiesa dove le “sacre reliquie” sono conservate ed in primo piano le figure di Cosma e Damiano.
E’ chiaro che in questo modo più che onorare i due martiri della fede si è voluto principalmente dare un taglio con il passato, cancellando uno dei simboli di quel modello che pure tanta notorietà, a livello mondiale, ha portato al piccolo centro della locride. Del resto lo stesso Sindaco durante la campagna elettorale non aveva nascosto l’intenzione di voler chiudere rapidamente con quel modello, iniziando da tutte quelle cose che a livello simbolico potessero ancora ricordare il periodo in cui nel centro storico si applicava la cosiddetta “economia solidale”. La nuova amministrazione a trazione leghista pensa infatti di togliere anche gli archi in legno che segnano l’ingresso del villaggio globale.
Tuttavia resteranno i martiri Cosma e Damiano a ricordare il significato della solidarietà, due medici arabi vissuti in Siria, che nella loro vita hanno accolto e curato, senza ricevere alcun compenso, pellegrini, profughi e poveri.
In un comunicato il Comitato “Undici Giugno”, che sostiene le battaglie dell’ex sindaco Mimmo Lucano, scrive di un maldestro tentativo di cancellare una storia di umanità ed accoglienza e conferma come l’attuale amministrazione non abbia un progetto serio per il comune di Riace. “La storia del modello Riace – scrivono nella nota – non può essere cancellata dalla rimozione di un cartello. Ci preoccupa invece che Riace torni a far parte di quella schiera di paesi anonimi privi di speranza e futuro”.