Ci sono alcune coincidenze involontarie che, comunque, lasciano spazio alla riflessione e alla speranza che un’altra Italia sia possibile. Proprio mentre stava per nascere il nuovo Governo, che in molti si augurano sia di discontinuità, è arrivata la bella notizia sulla revoca del divieto di dimora a Riace per Mimmo Lucano. La decisione è stata assunta dal Tribunale di Locri in accoglimento dell’istanza depositata dai legali di Lucano. Il provvedimento restrittivo era stato disposto nell’ambito dell’inchiesta denominata Xenia riferita agli illeciti contestati all’ex sindaco di Riace circa le modalità di gestione dell’accoglienza dei migranti e fino ad ora Mimmo Lucano era stato obbligato ad avere la dimora a Calunia, un piccolo centro dello stesso comprensorio. Il processo Xenia è iniziato a giugno scorso e vede imputati Lucano più altre 26 persone, tutti accusati, a vario titolo, di favoreggiamento dell’immigrazione e abuso d’ufficio. “Sono felice e torno subito a casa”. Sono state queste le prime parole dell’ex sindaco diventato il simbolo dell’accoglienza e dell’integrazione e poi anche della difficoltà di difendere alcuni diritti fondamentali. Nelle ultime settimane c’era stata un’ampia campagna di sensibilizzazione perché potesse tornare nel suo paese e rivedere il papà malato. In suo favore c’era stata un petizione diretta al Presidente della repubblica Sergio Mattarella che aveva raggiunto 25mila firme.