Presenza a vita in nome della prole. ‘L’amour flou’ di Romane Bohringer e Philippe Rebbot, distribuito da Academy Two

0 0

L’amour flou è la ri-messa a fuoco della storia d’amore ormai ‘sfocata’ tra due noti attori francesi, Romane Bohringer (Les nuits fauves, Total Eclipse, L’accompagnatrice ecc.) e il suo ex compagno Philippe Rebbot, che decidono di immortalare la loro rottura in una singolare opera prima, di cui sono anche sceneggiatori e registi. Tra il documentario e la finzione – girato nei set reali e con i veri figli, genitori, fratelli, sorelle, amici ecc. –, in uno stile da commedia sentimentale e ironica, il film ripercorre le fasi della loro separazione, come un diario di bordo intimo, senza scadere nel narcisismo, e sfiorando con leggerezza le varie sfaccettature della questione spinosa del divorzio.

Insieme da dieci anni, con due bambini (Rose e Raoul) e una cagna (Lady), con un rapporto logorato dalla quotidianità, vomitato da entrambi nelle regolari sedute psicoanalitiche, Romane e Philippe, dopo aver venduto la propria casa, valutano le varie soluzioni di separazione, per ritrovare la perduta tranquillità, senza traumatizzare i loro figli per la scelta forzata. Grazie all’idea di Nicolas (Vincent Berger), un costruttore immobiliare che sta erigendo un palazzo nuovo a Montreil, i due ex coniugi optano per la soluzione di separarsi senza separarsi, e cioè di andare a vivere in una nuova costruzione che avrà due appartamenti autonomi con ingressi separati, comunicanti tra loro attraverso la stanza dei bambini, che così potranno andare liberamente dal padre o dalla madre. L’idea bizzarra è criticata da amici e parenti, che sostengono una separazione più netta. Persino il preside della scuola (Gabor Rassov) – figura curiosa, sopra le righe, calvo con parrucca, che vuole convincerli di far tagliare i capelli lunghi al piccolo Raoul –, manifesta loro il suo dissenso.  Dopo la conclusione dei lavori – documentati anche da filmati di videochiamate in diretta con smartphone, come la simbolica rottura del ‘muro’ per l’ingresso comunicante –, sulle note di Les amours finissent un jour di Georges Moustaki, si evolvono le scene del trasloco.

Nel nuovo sépartement si sviluppa la parte più travolgente del film. Si fa a gara, a colpi di megafoni, per avere i figli a cena, e si stabiliscono nuove regole della privacy – una luce rossa accesa indica il segnale di divieto di disturbare l’altro – perché da una porta e dall’altra c’è un continuo andirivieni. Finalmente, ognuno nel proprio spazio può vivere una vita ri-nata, più frenetica e stimolante, nonostante l’età non sia più quella della giovinezza. Romane, romantica, che adora stare in coppia, ossessionata di ritrovare l’amore a tutti i costi, sprizza una voglia instancabile di sesso ed è aperta a darsi con passione a qualsiasi tipo di esperienza: ci prova con Fabien l’architetto (Fabien Cosson) o con il sexy raddrizzatore di tapparelle (Riton Liebman) e finanche con una donna pansessuale (Aliénor Marcadé-Séchan) che presenterà dopo alla coppia gay, i due Aurélien, suoi vicini di casa che sono in cerca di qualcuno per avere un figlio.

Dall’altro appartamento, Philippe, che si mostra più cerebrale, meno empatico e noioso, cerca di starsene tranquillo, e talora immagina nella fantasia di essere Hugh Hefner, direttore di Playboy, in vestagliacircondato da tante belle donne, a bere champagne. Gli incontri occasionali extra-coppia sembrano quasi sempre interrotti da incidenti bizzarri e inaspettati, che sostengono i toni alti della commedia. Girato nel periodo delle elezioni presidenziali in Francia del 2017, la pellicola tocca anche un punto di vista politico/sociale. Nel film si vede la vera Clémentine Autain (N.d.R. donna politico e giornalista, deputato del partito di sinistra La France Insoumise) – la donna ideale di Philippe, della quale è estasiato – mentre esprime apprezzamento per la loro scelta perché potrebbe essere la soluzione alla crisi degli alloggi che devono affrontare le numerose coppie che divorziano ogni anno.  Altri strani personaggi si aggirano attorno alla vicenda, tra cui una specie di psicologo canino (Reda Kateb), padrone del cane Polo, smanioso di farlo accoppiare con Lady, la cagna di Philippe, che alla fine darà alla luce tanti cuccioli.

Di fatto, i veri protagonisti della storia non sono le coppie in crisi che si separano, ma la prole. Sono i figli che muovono tutto. Tutto si fa per i figli. Tutti desiderano avere figli o prendersene cura, soprattutto chi non li ha o non può averli – come i vicini gay o la donna pansessuale. Anche i cani si fanno figliare, come se i figli fossero la speranza, la terapia e l’unica forza rigeneratrice della vita, contro la paura e l’angoscia della caducità dell’amore e della morte. E così, per i loro figli, Romane e Philippe sono stati amici, amanti, innamorati, non innamorati, genitori, vicini, parenti, una famiglia. L’effetto della loro separazione/non separazione è la ri-nascita di un nuovo rapporto. Il regalo di Philippe di un anello di separazione suggella un nuovo rito di unione: «Tu, Romane, accetti di essere la mia ex compagna, ex moglie per il resto dei miei giorni…»; «Tu, Philippe, accetti di essere il mio ex marito fino alla fine dei miei giorni… ». Entrambi rispodono di sì, non di essere fedeli, ma presenti nella prosperità, nella povertà, in malattia e in salute.

SCHEDA DEL FILM

Titolo originale

L’AMOUR FLOU

Lingua originale

Francese

Paese di produzione

Francia

Anno

2018

Genere

Commedia, Biografico

Durata

1h 37m

Regia

Romane Bohringer e Philippe Rebbot

Sceneggiatura

Romane Bohringer e Philippe Rebbot

Fotografia

Bertrand Mouly

Suono

Jean-Luc Audy

Olivier Busson

Musiche

Arnaud Fleurent-Didier

Frédéric Bures

Sébastien Martel

Montaggio

Céline Cloarec

Scenografia

Thierry Golitin

Produzione

Escazal Films

Direttore di produzione

Alain Mougenot

Produttori delegati

Sophie Révil e Denis Carot

Distribuzione in Francia

Rezo Film

Distribuzione in Italia

Amazon Two

Data di uscita in Italia

29 agosto 2019

CAST ARTISTICO

Romane

Romane Bohringer

Philippe

Philippe Rebbot

Rose

Rose Rebbot-Bohringer

Raoul

Raoul Rebbot-Bohringer

La cagna

Lady

La madre di Romane

Astrid Bohringer

Il padre di Romane

Richard Bohringer

La sorella di Romane

Lou Bohringer

Il padre di Philippe

Roland Rebbot

Il fratello di Philippe, il meno calvo

Olivier Rebbot

Il fratello di Philippe, il più calvo

Nicolas Rebbot

Psicologa di Romane

Brigitte Catillon

Psicologa di Philippe

Aurélia Petit

Il direttore della scuola, con la parrucca

Gabor Rassov

Nicolas, il promotore immobiliare

Vincent Berger

Fabien, l’architetto

Fabien Cosson

Il padrone del cane Polo

Reda Kateb

Ra, l’amico di canne

Pierre Berriau

Clémentine Autain

Clémentine Autain

Aurélien il biondo

Aurélien Chaussade

Aurélien il bruno

Aurélien Vernant

Léa, la giovane amante di Philippe

Noémie Schmidt

La donna allergica, futura sposa di Nicolas

Delphine Berger Cogniard

Matthieu, il giovane del Gaviscon

Matthieu Sampeur

Il raddrizzatore di tapparelle

Riton Liebman

La donna pansessuale

Aliénor Marcadé-Séchan

Le belle donne del sogno di Philippe

Hyat Luszpinski

Magali Muxart

Nathalie Nikprelevic


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21