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Palazzo Vecchio festeggia i 100 anni di Sergio Lepri

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Oggi Firenze festeggia i 100 anni di Sergio Lepri. Saranno in tanti a rendere omaggio al giornalista, tra i fondatori di Articolo21. Ci sarà anche Giuseppe Giulietti, presidente Fnsi

Sergio Lepri è nato a Firenze nel 1919, l’anno che, facendo seguito alla fine della prima guerra mondiale, fu chiamato l’anno di ferro. A Firenze si è laureato in filosofia nel 1940; la tesi era sull’estetica di Benedetto Croce. “Lei l’ha distrutta” disse un relatore (Chiavacci) “senza costruirne una sua”. “Mi lasci tempo” rispose Lepri, “ho solo vent‘anni”. Ha mantenuto l’impegno, continuando a occuparsi di arte e di estetica. Al giornalismo è arrivato durante la Resistenza, dirigendo a Firenze il giornale clandestino del Partito liberale. Poi, a guerra non ancora finita, entrò nel 1945 alla “Nazione del popolo”, organo del Comitato di liberazione. Nel 1950 era redattore capo del “Giornale del Mattino”, il quotidiano che, diretto da Ettore Bernabei, veniva chiamato l’organo della repubblica  fiorentina  di La Pira. Nel 1956 ne divenne corrispondente da Parigi,  quando  Bernabei passò al “Popolo”.

Nel 1959 fu assunto dall’Ansa nel settembre del 1960 e nominato prima vicedirettore nel gennaio 1961 e poi, un anno dopo, direttore. Da impresa artigianale, l’Ansa crebbe anno dopo anno. Negli anni Settanta era diventata – dopo Ap, Afp, Reuter – la quarta agenzia di stampa nel mondo, in competizione con la tedesca Dpa e la spagnola Efe. Negli anni Ottanta era, dopo l’inglese Reuters, l’agenzia più avanzata sul piano informatico; fu la prima agenzia nel mondo ad avere un archivio elettronico delle informazioni. Ha lasciato la direzione dell’agenzia nel 1990.

Ha scritto parecchi libri. Molti di  didattica; l’ultimo “News, manuale di linguaggio e di stile per l’informazione scritta e parlata” (Rizzoli, 2011). Alcuni di storia (il più importante “L’agenzia Stefani da Cavour a Mussolini”, Le Monnier, 1999 e 2001). L’ultimo libro l’ha  scritto a 94 anni con Ettore Bernabei: “Permesso, grazie, scusi. Dialogo fra un cattolico fervente (Ettore) e un laico impenitente (Sergio).

Dal 1988 al 2004 è stato docente di “Linguaggio dell’informazione” nella scuola di giornalismo della Luiss. Ha praticato con regolarità tre sport: il tennis (fino al 2015),  la roccia (fino al 2006) e lo sci di fondo (ancora).

Ha avuto parecchie onorificenze.  A una tiene molto: di cavaliere di gran croce, l’onorificenza più alta della repubblica italiana.


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