Quando firmammo insieme il manifesto di convocazione di un gruppo di giornalisti che da volontari volevano trovarsi per cambiare il loro sindacato (sarebbe poi diventato il gruppo di Fiesole) io e Piero Scaramucci decidemmo di studiare le origini delle nostre famiglie per capire se eravamo parenti. Non lo eravamo, anche se lui trovo’ che un ramo degli Scaramucci di Norcia si era trasferito nel 700 nelle Marche, da cui provengo io. Ci divertiva l’idea perché ci accomunavano molti ideali, soprattutto la voglia di una informazione libera, autorevole, documentata, dalla parte dei piu’ deboli. Piero fu fondamentale per far nascere Fiesole e l’Usigrai. Un collega di una coerenza rara, inattaccabile, che e’ riuscito ad essere un grande inviato della Rai e poi l’animatore di una grande realtà di informazione radiofonica come Radio Popolare, senza mai scendere a compromessi, sempre e solo a schiena dritta. Quando ascoltavi un intervento di Piero imparavi sempre qualcosa, anche perché aveva una cultura straordinaria, abbinata alla curiosità e al rigore del controllo delle fonti. Ci mancherai tanto.
- Addio a Piero Scaramucci, fondatore di Radio Popolare, voce libera e appassionata
- Le due case di Piero di Paolo Matteo Maggioni
- Piero Scaramucci e la Costituzione di Giuseppe Giulietti