Nel corso dei disordini che si sono verificati ieri nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria di Roma, il Garante nazionale è stato costantemente in contatto con la Prefettura della Capitale sull’evolversi degli eventi.
Nella giornata di oggi ha inviato un proprio delegato a verificare direttamente la situazione. I danni risultano importanti: due settori sono completamente danneggiati e resi inutilizzabili dalle fiamme appiccate da alcuni ospiti, mentre in altri tre settori sono inagibili solo le aree destinate alla socialità. I posti letto compromessi sono in tutto fra i 16 e i 20. I vigili del fuoco hanno dichiarato agibili i restanti ambienti del Centro.
Per tale motivo, alcuni ospiti sono stati spostati: in parte sono stati alloggiati in altri settori del Cpr laddove vi erano posti disponibili, mentre altri sono stati trasferiti nel Cpr di Palazzo San Gervasio in Basilicata. A causa del forte odore di bruciato, che persisteva ancora oggi, alcuni dei migranti trattenuti nel Centro hanno trascorso la notte all’aperto. La situazione sembra ora tornata sotto controllo, tuttavia alcuni importanti interventi di manutenzione e ripristino vanno realizzati con urgenza, in modo da rendere nuovamente gli ambienti del tutto utilizzabili. Il Garante nazionale continuerà a tenere sotto osservazione la situazione nel Cpr.
Nella mattinata, il Garante nazionale ha congiuntamente monitorato un’operazione di rimpatrio forzato verso la Nigeria, già da tempo in programma, che partiva proprio dal Cpr di Roma. Tale operazione, realizzata con un volo charter, era stata proprio all’origine dei disordini di ieri, con un’aggressione a un operatore e l’incendio che ha danneggiato il Centro.