80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Delitto Pomarelli, linguaggio corretto passo indispensabile per cancellare violenza di genere

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Un pessimo esempio di giornalismo che non rispetta la parità di genere, non rispetta le donne, non combatte la violenza di genere, concede attenuanti e si occupa più del carnefice che della vittima. È inaccettabile il modo con cui la maggior parte dei giornali e dei siti italiani hanno trattato il femminicidio di Elisa Pomarelli. Abbiamo letto titoli come “Il gigante buono” riferito al killer, oppure frasi come “Ma probabilmente è stato quell’amore primitivo e morboso a far perdere la testa all’uomo incapace di assorbire l’ennesimo rifiuto” o ancora altre come “Una storia maledetta conclusa con il pianto tardivo di un uomo sbigottito persino da se stesso”. E richiami all’amore, all’ossessione, ai raptus per troppo amore….
Una cultura sbagliata che i giornalisti in questo caso hanno contribuito a coltivare, invece che a combattere. Una mancanza di rispetto verso la vittima, una donna che scompare nelle ricostruzioni dei giornali, preoccupati solo di descrivere l’uomo, il carnefice, e di spiegarne le motivazioni fornendogli, magari senza volerlo, pubbliche giustificazioni.
Come hanno scritto la Commissione Pari Opportunità della Fnsi e altri organismi legati alla categoria, non è possibile continuare a usare le parole in questo modo. Occorre che colleghe e colleghi (ma i pezzi sul delitto Pomarelli sono firmati per lo più da uomini) utilizzino parole diverse, rispettose delle vittime di femminicidio e tengano in considerazione le regole del Manifesto di Venezia, che punta a una informazione corretta nei casi di violenza di genere. Il Manifesto, che la Fnsi sta cercando di promuovere anche in Europa, è stato sottoscritto da centinaia di giornaliste e giornalisti italiani, ma resta ancora largamente inapplicato.
Ci vuole un impegno da parte di tutti coloro che fanno informazione per promuovere una cultura diversa, che protegga i più deboli, restituisca dignità alle vittime e rispetti le donne.  La divulgazione corretta è un passo fondamentale per arrivare un giorno a cancellare la violenza di genere.

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