Una foresta tropicale del Brasile fa da sfondo ai richiami di due sorelle che si sono perse, le urla “Euridice” e “Guida” si inseguono con ansia, inutilmente. La sequenza simbolica è preludio del dramma che vivranno di lì a poco. Nell’atmosfera cupa di una casa brasiliana degli anni ‘50 le due giovani, piene di progetti, colorano le loro giornate aiutando i genitori di modesta estrazione sociale e dalle idee conservatrici e coltivando sogni di una vita migliore: Guida nutre la speranza di sposare un marinaio di origini greche, Euridice di superare l’audizione per l’Opera di Vienna che le aprirebbe un brillante futuro da pianista. Ognuna delle due trova conforto e fonte di forza nell’altra per l’avveramento delle proprie aspirazioni, ma Guida, stanca della mentalità ristretta dei genitori, decide di scappare in Grecia col suo spasimante per poter conquistare la libertà negata. Dopo un po’ la giovane torna a casa sola e incinta e il padre, scagliandole addosso tutto il peso della sua autorità offesa, la rinnega e le chiede di non disturbare la sorella che ormai è diventata una pianista a Vienna. Si tratta di una menzogna crudele, poiché in realtà Euridice si è sposata con un giovane di famiglia benestante.
Da quel momento le vite delle due sorelle vengono scisse per sempre, Guida sopravvive con difficoltà nello sgangherato suburbio di Rio de Janeiro insieme al piccolo Chico e alla cara amica Filomena, mentre Euridice dopo il matrimonio conduce una vita agiata in una casa variopinta e ricca di oggetti – segno di agiatezza, ma anche di caos interiore oltre che di ipocrisia sociale – alle prese con le lezioni di piano per l’imminente audizione a cui non parteciperà. L’addio alla carriera di concertista è la conseguenza di una gravidanza indesiderata che la relega, secondo la volontà del marito-padrone, al ruolo di “angelo del focolare” .
Le loro esistenze, seppur separate, rimangono strettamente connesse nel costante ricordo reciproco, nel conforto illusorio che Guida si sia realizzata nell’amore per il marinaio ed Euridice abbia raggiunto il successo come pianista. Entrambe si sfiorano col pensiero, senza mai trovarsi, nonostante le continue lettere di Guida che non giungeranno mai alla sorella e le ricerche di Euridice per mezzo di un detective.
Due donne a cui sono state tarpate le ali da uomini/padroni vuoti, dai sentimenti aridi e malsani, bramosi solo di potere e possesso dei corpi, delle menti e degli aneliti delle donne che li circondano, costrette loro malgrado ad assecondare la volontà maschile senza azzardare la benché minima opposizione, accettando di venire confinate entro le mura domestiche.
Euridice, ormai anziana e da poco vedova, quando la speranza è ormai spenta, scopre il carteggio di Guida, che le è stato così a lungo nascosto. Venuta a conoscenza dell’indirizzo, si reca nella casa dove ha vissuto la sorella ormai davvero scomparsa, apprendendo dalla nipote i racconti che Guida intesseva su di lei credendola un’importante pianista, la più brava del mondo. Una vera e propria vita immaginaria in cui Guida aveva riversato le sue speranze di emancipazione e libertà.
E’ necessario sottolineare il grande impatto emotivo dell’interpretazione di Julia Stockler e Carol Duarte, le due giovani attrici che hanno dato vita allo stretto legame fra Guida ed Euridice e reso palpabile il desiderio di rivalsa nei confronti della società patriarcale brasiliana degli anni ’50. Microcosmo tratteggiato con realismo dal regista Karim Aïnouz prendendo spunto dal romanzo di Martha Batalha La vita invisibile di Euridíce Gusmão, di cui ha cercato di mantenere l’approfondita analisi psicologica.
La vita invisibile di Euridíce Gusmão
Regia: Karim Aïnouz
Cast: Carol Duarte, Júlia Stockler, Gregório Duvivier, Barbara Santos, Flávia Gusmão, Maria Manoella, António Fonseca, Cristina Pereira, Fernanda Montenegro, Flavio Bauraqui, Nikolas Antunes
Genere: Drammatico, colore
Durata: 139 minuti
Produzione: Brasile, 2019
Distribuzione: Officine Ubu
Data di uscita: 12 settembre 2019