Lorusso si aspetta quindi da Conte «una forte e decisa discontinuità rispetto a quanto fatto con il suo primo governo in tema di stampa e pluralismo. Ci aspettiamo che voglia assegnare la delega all’editoria nel segno della massima discontinuità rispetto alla precedente esperienza (sottosegretario era stato nominato Vito Crimi, ndr) e certamente non all’insegna della moltiplicazione dei tagli alla stampa, ma nel segno invece dell’attenzione a un settore che, non solo in Italia, è alle prese con una crisi strutturale che per essere superata ha bisogno del sostegno pubblico per i processi di ristrutturazione e per sostenere il lavoro».
Il segretario della Fnsi sottolinea che in precedenza «abbiamo assistito a una messa in cantiere di provvedimenti che se resi esecutivi avrebbero reso i cronisti ancora più ricattabili e reso il lavoro ancora più precario».
Lorusso chiede quindi il ripristino intanto del Fondo per il pluralismo dell’informazione, «già tagliato dal precedente governo e che se restasse così com’è porterebbe già ora alla chiusura di testate e alla perdita di posti di lavoro nell’ordine di centinaia e centinaia di persone». (Agi – Roma, 9 settembre 2019)