Un film intenso, diverso dai precedenti a cui il regista statunitense, di origini italiane, ci aveva abituato. Tuttavia, l’ironia, le citazioni, i dialoghi a volte paradossali, che caratterizzano lo stile narrativo di questo fuoriclasse della filmografia moderna affastellano anche questo lungometraggio della durata di 161 minuti.
Sullo sfondo di una storia vera, quella che vide la giovane e promettente attrice americana Sharon Tate, moglie del regista Roman Polansky, soccombere ai fendenti inferti dalla setta di Charles Manson negli anni sessanta – metafora negativa della parabola del cinema hollywoodiano – racconta della vita di un attore di serie b, e della sua controfigura, che lottano strenuamente per evitare l’oblio, in cui ciascuno sogna la vita dell’altro, in un mondo diventato oramai altro.
Ma il “riscatto” questa volta non è affidato ai “soliti” stereotipi a cui ci aveva abituato Tarantino nelle sue precedenti otto opere, bensì alle virtù catartiche del cinema; segno evidente dell’amore del regista per la Settima arte.
Tarantino, che aveva concepito la sua sceneggiatura inizialmente come romanzo, dopo 5 anni di lavoro ha virato per la sua trasposizione filmografica.
Il film è ambientato nella Los Angeles del 1969, dove l’attore televisivo Rick Dalton (interpretato da Leonardo di Caprio), star oramai in declino di una nota serie televisiva, vive ai margini della Hollywood che conta, ed accetta, malvolentieri, nel tentativo di rifarsi un’immagine di eroe buono – sino ad allora gli erano sempre stati affidati ruoli da cattivo – di trasferirsi temporaneamente a Roma per prendere parte, come protagonista, ad alcuni film western ( gli spaghetti -western tanto cari a Tarantino), insieme al suo migliore amico e storica controfigura Cliff Booth (interpretato da Brad Pitt). Al loro rientro a Los Angeles si ritroveranno, tuttavia, al punto di partenza, con il proposito di abbandonare definitivamente le scene, in una Hollywood irrimediabilmente diversa da quella idealizzata, dove, per affermarsi, incontreranno tutto e tutti, ivi inclusi i vicini di casa: una Sharon Tate, che, a breve, incontrerà il suo drammatico destino.
A fare da contorno ad una coppia di attori eccezionali, un cast, a dir poco, stellare: Al Pacino, il compianto Luke Perry, Kurt Russel, Timothy Olyphant, Margot Robbie, Dakota Fanning, solo per citarne alcuni.
Distribuito dalla Sony Picture Italia/Warner Bros. Picture Italia, sarà nelle sale italiane a partire dal 18 settembre prossimo.