“Ciò che fa vergognare è un Consigliere di Amministrazione della Rai – in odore di conflitto di interessi per il nuovo ruolo nel CdA Arexpo – che rilascia un’intervista a un quotidiano per chiedere sanzioni contro un dipendente che amministra, invece di ricorrere alle sedi e agli strumenti aziendali opportuni, per prima verificare ed eventualmente poi procedere. E in più lo fa per difendere il capo politico che lo ha nominato – in ossequio alla partitocrazia – nel CdA della Rai Servizio Pubblico”. Lo scrive l’Usigrai in una nota.
“Ma soprattutto Igor De Biasio, uno degli animatori della scuola politica della Lega, forse non ha letto il post di cui parla.
Perché il collega non attribuisce a Matteo Salvini l’insegnare a sbronzarsi o a fare uso di cocaina. In ogni caso – lo ribadiamo – per verificare, ed eventualmente procedere, ci sono le sedi opportune, non le pagine dei giornali. Oppure il consigliere De Biasio per un dipendente dell’azienda di cui è consigliere preferisce celebrare processi sommari piuttosto che lasciare alle strutture aziendali competenti l’accertamento della verità?
Stupisce inoltre che il Consigliere De Biasio trovi la parola ora, mentre è rimasto in rigoroso silenzio quando sono stati oggetto di attacco giornaliste e giornalisti della Rai, ovvero l’azienda che lui amministra e che ha il dovere di difendere. Ad esempio, quando il ministro dell’interno ha dato del “maleducato” a un giornalista che lavora per la Rai, e si è rifiutato di rispondere alle sue domande. O quando un parlamentare ha fatto insinuazioni sulla autonomia e la correttazza di una collega, impegnata a seguire la vicenda migranti.
Segnaliamo al Consigliere De Biasio che l’Usigrai chiede una “policy social” da anni, non certo per limitare l’art.21 della Costituzione, ma per ribadire i valori presenti nel Contratto di Servizio e le regole del Codice Etico. E tra queste, ovviamente, che nessuno può insultare nessuno”.