Il due agosto 1944 vennero uccisi quattromila Rom nel campo di Auschwitz-Birkenau. In un solo giorno. La memoria del genocidio provocato da ideologie razziste dev’essere un monito per contrastare la diffusione nella società di parole e comportamenti discriminatori e violenti e favorire la piena integrazione del popolo Rom, composto ancora oggi soprattutto di minori, cui va garantita integrazione scolastica, sanitaria e abitativa.
Con questo spirito è stata istituita la Giornata in ricordo del genocidio di Rom e Sinti.
E’ con questo intento che a Salvaterra, presso la Casa della Cultura e della Legalità, questa sera è in programma In canto rom n.1
E proprio alla vigilia della manifestazione è arrivata, puntuale, la faccetta nera e anonima dei nuovi fascisti, amici di Salvini, sul muro di cinta della Casa della cultura e della legalità ispirata dalle recenti affermazioni del “ministro della paura”.
Gli organizzatori e gli animatori del Centro di documentazione polesano hanno reagito subito alla “provocazione fascista contro la Casa della cultura e della legalità di Salvaterra di Badia Polesine” e invitano tutti proprio a Salvaterra questa sera. “In questa notte scura – ricordano in una nota – non vogliamo solo mettere delle sigle. Oggi la situazione impone il cambiamento dei cuori, perché oggi il grado di umanità si è corrotto, e governa gente che calpesta la Costituzione ( don Luigi Ciotti). Venite con la vostra umanità, certo per solidarietà con la Casa della cultura sporcata da quel violento osceno vergognoso striscione, soprattutto per seminare e coltivare la vera forza ed il potere della memoria e della verità.