La foto di Rayane durante lo sgombero di via Cardinal Capranica, a Primavalle periferia Nord di Roma, è diventata un simbolo. Sotto gli occhi vigili dei poliziotti, Rayane 11 anni, di origine marocchine, portava con sé una pila di libri durante le operazioni di sgombero di quella che è stata la sua casa. In quello stabile, una ex scuola, vivevano circa 340, tra loro decine di minori. Questi ultimi nel giorno dello sgombero hanno vissuto tutto sulla loro pelle: la polizia in assetto antisommossa, gli elicotteri, le sirene spiegate. Gli ex occupanti sono stati costretti a lasciare tutto: vestiti, documenti, oggetti cari. Rayane, che frequenta la prima media, ha portato ciò a cui teneva di più, dei libri ingialliti, forse i suoi preferiti, forse quelli più utili alla sua formazione.
Ed è proprio riguardo al suo percorso di studi che c’è una novità. Oltre 100 persone hanno pensato di supportare Rayane e i suoi coetanei, con delle borse di studio realizzata dal basso. Grazie all’associazione Famiglie accoglienti di Bologna è stato lanciato un crowdfunding per permettere a circa trenta bambini, che frequentano le medie, di continuare la loro vita tra i banchi di scuola. “Rayane vuole studiare, ha promesso alla sua professoressa di matematica di laurearsi – spiega uno dei promotori, il professore Fabrizio Tonello – Come Famiglie accoglienti, che ospitano dei giovani migranti, abbiamo lanciato questa campagna di sostegno per permettergli di continuare gli studi. Subito. Oggi ma anche domani: alle medie, alle superiori, all’università”.
Circa 5.500 euro raccolti fino ad adesso, grazie ad oltre 400 condivisioni sui social media. “Rayane, come tutti i bambini stranieri o rom, ha diritto di studiare, un diritto che l’Italia di Salvini vuole cancellare – si legge sulla pagina GoFundMe – Noi pensiamo che questo diritto, garantito dalla Costituzione, vada invece difeso, così come va affrontata l’emergenza abitativa che rende sempre più precarie le condizioni di vita di italiani e stranieri”. Famiglie Accoglienti userà i fondi raccolti esclusivamente per aiutare negli studi i bambini sgomberati a Primavalle e oggi dispersi in varie sistemazioni di fortuna a decine di chilometri da quella che era stata per vent’anni la loro casa.
“Occorre fare presto, vogliamo che Rayane possa tornare a scuola a settembre con tutti i suoi libri e con un tetto sulla testa – conclude Tonello, professore di scienze politiche all’università di Padova – Quando lo stato smette di occuparsi dei più deboli e si dimentica dei diritti fondamentali, allora deve intervenire la società civile”.