Entrando nell’anfiteatro del Parco della Posatora di Ancona alla festa del P.D. dove la sindaca del capoluogo marchigiano Valeria Mancinelli e lo scrittore Gianrico Carofiglio si sono ritrovati per parlare di “ politica e verità”, si ha come l’impressione di entrare in una dimensione altra dell’agone politico che scorre sotto i nostri occhi in questi giorni. Già l’immagine sullo sfondo, il porto aperto di Ancona sovrastato dal cattedrale di San Ciriaco, offre plasticamente l’idea di uno scenario diverso da quello spesso evocato dal capitano della lega.
Gli applausi scroscianti che accolgono l’ingresso della sindaca Mancinelli, valutata qualche tempo fa da una fondazione londinese come la sindaca migliore del mondo, sembrano almeno per un momento sgomberare il campo dalle divisioni interne che funestano il partito democratico.
Carofiglio e Mancinelli provano di fronte ad un pubblico numerosissimo a declinare a i valori fondanti che dovrebbero guidare un modo nuovo di intendere la politica anche a sinistra.
Basta con l’ostilità rabbiosa, ammonisce Gianrico Carofiglio, con lo sdegno che ammorba con contenuti tossici il dibattito politico svincolandolo dalla prospettiva di trasformare in meglio ciò che non funziona. C’è bisogno invece di indignazione che costa fatica, che esige determinazione ma che porta con sé la spinta indispensabile a cambiare il mondo.
“ Dobbiamo imparare a dire la verità su noi stessi- riflette Valeria Mancinelli-anche quando questo rischia di mettere in discussione alcune certezze in noi consolidate. Bisogna ricordarsi che per ottenere consenso non dobbiamo raccontare balle o urlare di più degli altri. La forza della tua proposta politica te la dà la coerenza tra quello che si predica e ciò che si pratica”.
Lo scrittore pugliese si sofferma sul tema della comunicazione.
” La comunicazione-ricorda- non è un semplice contenitore ma è la capacità stessa di dare un nome alle cose rendendole comprensibili a noi ed agli altri. Quando le parole perdono di significato le persone rischiano di perdere la propria libertà. A sinistra siamo specialisti nel dire male la verità, in maniera non coinvolgente, come è accaduto ad esempio nelle elezioni del 2013 che io considero alla stregua di un rigore sbagliato. Invece dobbiamo imparare a dire bene la verità, che significa trasferire in modo emozionante il sistema di valori che vogliamo mettere in pratica attraverso il nostro impegno politico”.
“ Anche a sinistra- incalza la sindaca di Ancona- c’è bisogno di recuperare la coerenza tra il dire e fare. Quante volte ci siamo riempiti la bocca con valori come quello della competenza per poi procedere a nomine che tenevano poco in conto i curricula e che venivano adottate secondo il classico manuale Cencelli”?
“ E poi- sottolinea Carofiglio- basta con le ipocrisie sul rapporto con il potere. Se si hanno buone idee e valori etici da attuare conquistare il potere non è affatto un fatto disdicevole perché come diceva Foa l’attività politica esprime un amore verso sé stessi e verso gli altri. Io credo-conclude- che la buona politica vada portata avanti con allegria e gentilezza”.