Siete stati tanti a firmare la petizione per verità e Giustizia per Daphne Caruana Galizia. Più di 40 mila.
È un numero enorme e ha un significato enorme. Vi siete mobilitati per chiedere verità e giustizia per Daphne, giornalista di un Paese vicino al nostro, Malta, uccisa con un’autobomba per il suo lavoro. E questo vuol dire che battersi per la libertà d’informazione non può riguardare soltanto i confini del proprio paese d’origine. Se sono liberi a Malta, siamo liberi anche noi e nell’era della rete, di internet, che supera longitudini e e latitudini, vuol dire aver capito la posta in gioco. Io e Paolo vi chiediamo un ulteriore sforzo perché il tempo sta per scadere. Mancano 56 giorni all’ultimatum dell’assemblea del Consiglio d’Europa al governo di Malta di istituire una commissione d’inchiesta indipendente per accertare i mandanti della morte di Daphne Caruana Galizia. Riusciamo a superare le 50 mila firme? Dipende da voi.
Orgogliosi di essere sempre e comunque dalla parte dei colleghi minacciati, a Malta come a Napoli ed a Bologna, dove domani con il collega Valerio Lo Muzio ci sarà il Presidente della Federazione Nazionale, Beppe Giulietti, per ribadire le domande che non trovano risposta.