“Indagine per abuso d’ufficio.” il ministero dell’interno, mentre ricorreva contro la sentenza monocratica del Tar che ha riconosciuto l’urgenza invocata da Open Arms e accettato la tesi che proibire l’accesso alle acque italiane equivaleva a un respingimento collettivo alle frontiere proibito da convenzioni firmate dall’Italia, avrebbe operato in difformità da essa. Il diritto all’ingresso nelle acque italiane non equivale al diritto di attracco, per impedire il quale occorre un decreto con le firme anche dei titolari di Difesa e Infrastrutture, in assenza delle quali non c’è decreto governativo.
Tutto questo, oltre a quella di centinaia di persone sottratte ai lager libici e ai crimini contro l’umanità che lì si perpetrano, ha richiamato l’attenzione della stampa italiana e non solo. E la politica? Non certo distratta in questo Ferragosto anomalo, appare tutta concentrata sulla legge di riduzione dei parlamentari. Chi fino a ieri vedeva incostituzionalità nel decreti sicurezza approvati nel recente passato sembra ora disinteressarsene. Se questo è l’inizio del nuovo si puó domandare in cosa differisca dal vecchio? Ah, certamente nel rinnovato impegno umano della titolare del dicastero della Difesa. Che fa piacere, ma non assolve chi a Ferragosto preferisce guardare La Bella Addormentata nel Bosco.
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