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Governo di centro-destra appare dietro l’angolo

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In silenzio molti stanno facendo i conti: l’alleanza di centro-destra raccoglie i consensi della maggioranza degli italiani. Può tornare unita al governo. Caduto l’esecutivo M5S-Lega dopo mesi di scontri, Di Maio e Zingaretti stanno discutendo su un possibile nuovo ministero cinquestelle-democratici, ma le trattative faticano ad andare in porto: il capo politico dei grillini insiste su Giuseppe Conte di nuovo a Palazzo Chigi invece il segretario del Pd lo respinge in nome della «discontinuità» (ma la bocciatura diventa sempre meno peremtoria). Il negoziato rischia di affondare, ma  in caso di rottura non  sono scontate le elezioni politiche anticipate.

In campo per Palazzo Chigi può scendere un nuovo governo di centro-destra. Silvio Berlusconi ne ha parlato con Sergio Mattarella durante il colloquio al Quirinale sulla crisi. Il presidente di Forza Italia ha annunciato ai giornalisti: «Proponiamo il modello di centro-destra, che è la maggioranza naturale per gli italiani come hanno confermato tutte le tornate elettorali e gli ultimi sondaggi». Ha insistito sulla necessità di una “legittimazione” popolare e non solo parlamentare del governo.

Conti alla mano: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia conquistarono il 35,7% dei voti nelle elezioni politiche del 2018, furono consensi superiori a quelli dei cinquestelle (32%) e del Pd (18%) ma non sufficienti ad ottenere una maggioranza parlamentare così nacque il governo grillo-leghista.  Ma nelle elezioni europee di maggio l’alleanza di centro-destra è lievitata al 49,5%, un numero in grado di produrre una solida maggioranza in seggi  alla Camera e al Senato se si votasse per le politiche. Nell’ultimo anno il centro-destra ha vinto  anche tutte le elezioni regionali: Friuli Venezia Giulia, Molise, Abruzzo, Sardegna, Piemonte.

Certo, al contrario del passato, il leader del centro-destra non è più Berlusconi ma Salvini. Il partito più forte della coalizione non è più Forza Italia ma da un anno è la Lega. Salvini è riuscito nell’incredibile impresa di portare il Carroccio dal 4% del 2013 al 34% delle elezioni europee del 2019.

Ha manovrato tutte le leve del populismo (vicino a Putin e a Trump) e del sovranismo anti europeo e anti élite. Così ha conquistato il ceto medio produttivo impoverito dalla crisi economica e impaurito dall’immigrazione dall’Africa e dal Medio oriente. Poi ha collezionato pesanti errori (sta calando nei sondaggi dopo aver staccato la spina al “governo del cambiamento”).

Certo Berlusconi europeista e Salvini sovranista sono difficilmente integrabili. In più il segretario della Lega oscilla continuamente tra tre ipotesi diverse: 1) tornare a governare con Di Maio dopo aver fatto saltare il governo penta-leghista, 2) stringere una nuova intesa con Berlusconi, 3) andare al voto anticipato anche da solo. Salvini considera superato l’ex presidente del Consiglio, evita di parlare di una ricomposizione dell’alleanza di centro-destra, vorrebbe addirittura lo scioglimento di Forza Italia nella Lega.

Se dovesse fallire il complicato accordo tra Di Maio e Zingaretti, però, tutto potrebbe accadere. Il M5S vuole evitare a tutti i costi le elezioni anticipate temendo un crollo sotto il 20% (alle europee è sprofondato al 17%) ma la base e gli elettori antagonisti vedono come il fumo negli occhi un governo con il Pd, da sempre il “nemico” numero uno dei grillini, il partito visto come il difensore dell’establishment italiano ed europeo guidato dalla Germania della Merkel.

Così dietro l’angolo potrebbe apparire improvvisamente anche un nuovo governo di centro-destra. A Palazzo Chigi potrebbe giungere Salvini con la garanzia di Berlusconi. Il presidente di Forza Italia martella sulla necessità di un esecutivo di «centro-destra con una chiara vocazione atlantica» altrimenti la soluzione è la via delle «elezioni anticipate». E dopo le urne il centro-destra, è questa la convinzione, andrebbe al governo sulle ali di un travolgente successo.


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