Viviamo giorni in cui i “doveri”, a partire da quelli di un autorevole membro del Governo, possono essere violati e sono uno dei motivi del progressivo degrado della società, della perdita di valori, principi, sogni anche dei giovani; viviamo giorni in cui i “diritti primari” – cioè quel li scritti e fissati nelle leggi e nella Costituzione che ci permettono di dire “io so che ho questo diritto e posso almeno protestare” – vengono sostituiti dai “diritti riflessi”.
Con la subdola e strisciante introduzione della tesi dei “diritti riflessi” il cittadino viene espropriato, non è titolare dei diritti primari perché è lo Stato ad esserne proprietario. Questo non è altro che la cancrena, la turbativa, la patologia del diritto che diventa patologia e turbativa della persona umana.
Corriamo quindi un pericolo di non comprendere che la distinzione netta tra dittatura e democrazia sta proprio nel rispetto della “Persona”.
Nelle dittature, negli Stati autoritari, la persona è mortificata, privata dei diritti, diventa un oggetto, una cosa. Nella democrazia viene tutelata la dignità, vengono rispettati i diritti della persona umana senza alcuna distinzione, come viene fissato dai principi e dagli obblighi costituzionali.
Per render ancora più chiara la progressiva deriva non percepita verso una, se non dittatura, democratura e per dare strumenti per riflettere e giudicare avvenimenti e vicende di questi giorni basterebbe mettere in evidenza due articoli della Costituzione.
Articolo 10
“L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge…. “.
Articolo 64
“… I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute … “.
I due decreti legge per la tutela della sicurezza fatti votare dal Parlamento, solo leggendo l’articolo 1°, ci permettono di dire che il Governo, con alla testa il Ministro degli interni, è composto da spergiuri in quanto sulla Costituzione hanno giurato e l’hanno violata. Le inchieste giornalistiche, le foto, i fatti ci dicono, quindi, che possiamo accusare Salvini di essere uno spergiuro senza incorrere in alcun rischio.
Il Ministro dell’Interno violando l’obbligo fissato dall’articolo 64 per non sottoporsi a domande imbarazzanti da sostanza al sospetto che mente sapendo di mentire.
E se mente sapendo di mentire, se voleva pretendere che il Presidente del Consiglio si dimettesse senza alcun confronto in Parlamento, se ha calpestato le prerogative del Presidente della Repubblica, se come Vicepremier e Ministro degli Interni in un anno ha fatto solo propaganda elettorale, un popolo saggio – sia conservatore che progressista – può rischiare di votare e far eleggere un Presidente del Consiglio che vuol governare da solo e “con pieni poteri”?