L’uomo che ha vinto la battaglia legale al Tar contro il divieto di sbarco si appresta ad un altro affondo sul decreto sicurezza monstre e contro lo slogan (vuoto) dei “porti chiusi”. L’avvocato Arturo Salerni è appena uscito dalla Procura di Agrigento, dove ha consegnato un lungo esposto al Procuratore aggiunto Salvatore Vella con il quale si chiede di accertare, in relazione al blocco della nave di Open Arms con a bordo persone allo stremo, se vi sia stata e tuttora vi sia l’integrazione dei reati di sequestro di persona, violenza privata, abuso d’atto d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio a carico di coloro che stanno impedendo l’attracco dell’imbarcazione. Si chiede altresì in via urgentissima l’autorizzazione allo sbarco viste le condizioni igieniche, sanitarie e di sicurezza sia dei passeggeri che dell’equipaggio. “Ho parlato a lungo con il procuratore aggiunto e adesso ha ben chiara la situazione – ha detto l’avvocato Salerni – e nel frattempo abbiamo inviato una nuova diffida via pec al Ministero dei Trasporti e alla Guardia Costiera illustrando la situazione di incredibile emergenza davanti alla quale ci troviamo e chiedendo, ovviamente, che la nave sia fatta entrare in porto”. Del resto del duello giudiziario delle ultime 72 ore parla poco, quasi fosse ormai superato quello che, invece, viene considerato un risultato eclatante e di straordinaria rilevanza ai fini dell’applicazione del decreto sicurezza bis e della sua stessa concreta praticabilità. “Guardi, siamo una squadra, non siamo bravissimi, abbiamo solo indovinato i tempi”, sottolinea se gli si fa notare che è stato un colpo da maestri quello che ha portato al decreto del Presidente del Tribunale amministrativo del Lazio di sospensione del diniego ad attraccare. Tutto questo mentre il Ministro dell’Interno Matteo Salvini continua a ripetere che impugnerà davanti al Consiglio di Stato il provvedimento del Tar e che farà un altro decreto (non controfirmato comunque dai suoi colleghi della Difesa e dei Trasporti). In realtà queste due affermazioni, che da più di 24 ore vengono rilanciate sia sui siti dei media che sui social e in tv, sono, allo stato, prive di fondamento. Infatti non è stato notificato alcun ricorso del Ministero dell’Interno al Consiglio di Stato; azione che dovrà essere a cura dell’Avvocatura dello Stato, ma è una strada procedurale difficile da percorrere poiché i decreti presidenziali secondo il codice non sono impugnabili, salvo eccezioni di straordinaria gravità nelle quali non rientrerebbe la vicenda specifica. E’ evidente che se la Procura interverrà per autorizzare lo sbarco in seguito all’esposto degli avvocati della ong tutto il resto dei procedimenti passerà in secondo piano, ma ciò che resta, sullo sfondo, è la forza del diritto che sta emergendo in questi giorni e la conferma di una granitica suddivisione dei poteri, sfoderata proprio mentre qualcuno aveva chiesto “pieni poteri”.
L’avvocato Arturo Salerni (nella foto) è presidente della Coalizione italiana per le libertà civili.