“Altro che stare zitti, bisogna urlare”

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Era questa una delle espressioni più care a Libero Grassi.
 Libero Grassi era Libero di nome e di fatto, un uomo che amava camminare a testa alta, anche in quella calda mattina del 29 agosto 1991 quando Salvatore Madonia lo aspettò sotto casa, a Palermo, per sparargli tre colpi alle spalle.
“Se tutti si comportassero come me, non si distruggono le aziende, ma gli estorsori”, aveva detto Libero Grassi, aggiungendo: “io non sono pazzo a denunciare, io non pago perché non voglio dividere le mie scelte con i mafiosi… Perché io ho fatto semplicemente il mio mestiere di mercante. C’è un mercato? Bene, io non posso cedere le mie decisioni imprenditoriali alla criminalità”.
Lui ha pagato con la morte le sue scelte, il nostro silenzio.
Il silenzio uccide molto più della mafia perché ci rende schiavi, bisogna ricordalo sempre…


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