La Regione Siciliana deve pagare 380 milioni di euro all’UE per aver speso male (eufemismo) i fondi europei, in gran parte usati per la formazione. Formazione che ha “formato” enormi patrimoni illegali e non ha creato posti di lavoro, se non quelli, sottopagati, dei formatori. La multa diviene un motivo in più per le regioni del nord per richiedere e pretendere l’AFD: Autonomia Finanziaria Differenziata (non bastava la raccolta differenziata?).
Nessuno si cura che è da sempre ampiamente disatteso, grazie al criterio attuale della “spesa storica”, l’art. 119 della Costituzione Italiana, articolo che prevede appunto di attribuire alle regioni risorse finanziarie “per le spese necessarie ad adempiere alle loro funzioni normali”; inoltre non si cura nessuno di verificare la costituzionalità della prossima “riforma” amministrativa; certamente con la novità dell’AFD si aggraverà il deficit degli enti locali meridionali, Roma compresa, creando di fatto una vera e propria secessione, che farà il contrario di Robin Hood, difatti si ruberà ai poveri per dare ai ricchi.
Da tanti anni Oscar Giannino lotta contro l’attuale criterio della “spesa storica” (dove chi più ha, più riceve) già molto discriminante per il Sud, inoltre l’economista si è più volte pronunciato contro la prossima AFD. Forse per questo motivo non sarà più la molto autorevole voce di Radio 24, organo radiofonico di Confindustria. Perché il “sindacato” degli imprenditori preferisce gestire le “risorse” al nord, dove opera la stragrande maggioranza dei suoi iscritti. Ma il rischio è immenso, un Sud alla deriva sprofonderebbe l’Italia intera in un clima di tensioni sociali che coinvolgerà prestissimo anche il ricco nord.
Forse, con l’AFD, si è già decisa per il Sud l’eutanasia, ma potrebbe avverarsi quanto accadde ai celeberrimi “gemelli siamesi”: dopo poche ore dalla morte del primo anche il secondo fu trascinato alla tomba, avendo i due corpi molti organi in comune.