Sandro Conticelli, Presidente della Società Geologica Italiana con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Professor Giuseppe Conte, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Professor Alberto Bonisoli, e il Ministro dell’Ambiente, Generale Sergio Costa, ha chiesto che il Museo Geologico Nazionale torni nella propria storica sede di Largo Santa Susanna, ricostituendo di fatto la memoria geologica del Paese, caratterizzato da un territorio fragile e instabile per la sua intrinseca natura geologica. L’ubicazione del Museo Geologico Nazionale nella sua sede storica potrà fornire un utile strumento per la diffusione della conoscenza geologica del nostro Paese.
Un appello affinché non si disperda “l’indifferibile esigenza scientifica, storica e culturale – scrive Conticelli – rappresentata dalla collezione del museo, “seppellita” da più di un decennio in scatoloni in vari magazzini della capitale”, e auspica che questa “torni alla sua sede espositiva storica nel Palazzo Canevari, in largo Santa Susanna a Roma”.
Palazzo Canevari fu il luogo di fondazione del Museo, in condivisione per oltre un secolo con la sede storica del Servizio Geologico d’Italia, come desiderato da Quintino Sella, Ministro del Regno d’Italia, fondatore oltre che del Museo, del Regio Servizio Geologico d’Italia, e della Società Geologica Italiana, e Presidente della rinnovata Accademia dei Lincei.
Per i motivi citati, il Palazzo di Largo Santa Susanna ha rappresentato per generazioni di Italiani il luogo simbolo della Geologia Italiana. “Oggi, essendo tornato in mano pubblica – spiega ancora nella lettera il Presidente della Società Geologica Italiana – dopo aver vissuto una grottesca e infelice ‘cartolarizzazione’, auspichiamo che il Palazzo di Largo Santa Susanna (Canevari) venga restituito alla sua memoria storica assieme alla collezione del Museo Geologico Nazionale, così da rendere disponibile al Paese e agli Italiani questo importante bene culturale”.
Il Museo Geologico Nazionale con la sua ricchissima e unica dotazione di reperti, olotipi, volumi e cartografie, di immenso valore storico e scientifico anche a livello internazionale, dovrebbe tornare a rappresentare per il nostro Paese uno dei pilastri fondamentali per la conoscenza, conservazione e prevenzione del territorio, oltreché punto cardine per la diffusione della cultura geologica. Il ritorno del Museo nel Palazzo di largo Santa Susanna fornirebbe altresì il forte segnale dell’attenzione che questo Governo (ed i suoi Ministri) mostra nei confronti della prevenzione dai rischi geologici, della pianificazione sostenibile delle risorse naturali, e della conservazione e diffusione della cultura geologica.
In ultima istanza, la Società Geologica Italiana, suggerisce che assieme al patrimonio del Museo Geologico Nazionale, custodito e arricchito negli anni e ancora oggi appartenente al Servizio Geologico d’Italia (ISPRA), qualora fosse restituito alla sua sede storica in Largo Santa Susanna, Palazzo Canevari possa anche accogliere la Biblioteca della Società Geologica Italia, assieme ai suoi curatori, anch’essa fondata, come il Museo Geologico Nazionale e il Servizio Geologico d’Italia, da Quintino Sella sul finir dell’Ottocento, e che oggi purtroppo è dispersa in sezioni in varie località della Capitale e del Paese. Palazzo Canevari diverrebbe, così, il luogo simbolo e privilegiato della memoria e della cultura geologica del Paese, dotando l’Italia di una struttura analoga a quelle esistenti in molte altre paesi Museo Geologico Nazionale del mondo.