Quando entrava in una stanza, Loredana Simioli ti gridava la sua energia, anche senza parlare. Bastava un’occhiata e che sguardo era il suo! Una donna più forte della sua forza, attrice fuori dal coro, in ruoli sia comici, che drammatici (in stato di grazia la sua interpretazione nel film Reality di Matteo Garrone, presentato al Festival di Cannes 2012, dove aveva l’intensità di una moderna Anna Magnani). Della sua andata sulla Croisette, mi colpì, come una sferzata di bellezza, una foto da “scugnizza”… Non si capisce perché, ma mentre il regista e gli altri interpreti del film, erano in posa per essere fotografati, lei si gira improvvisamente dall’altra parte, puntando un’altra macchina, con uno sguardo folle ed esilarante.
Era chiaro che sarebbe rimasta la stessa, anche dopo il successo e nelle occasioni più formali. Loredana Simioli purtroppo non c’è più, se l’è portata via un brutto male. Ma se pensate che abbia gettato la spugna, di fronte a questa terribile malattia, vi sbagliate. “Io non ho vergogna” è titolo del video girato nel reparto di Terapia del dolore del Carderelli, dove canta, balla, con tanto di flebo e una parrucca fucsia, con altri pazienti e l’intero gruppo di medici, poi esce e getta i capelli finti, per gridare al mondo che non teme i giudizi degli altri. Una persona così sopravvive alla fine. Perché in suo nome è stata aperta una battaglia solidale perché quel reparto, location della sua degenza e del suo video/denuncia, non fosse chiuso.
In questi giorni la bella notizia: l’attività del reparto di Terapia del dolore del Cardarelli, non solo non sarà arrestata, ma verrà anche migliorata, attraverso l’aumento dell’organico. Ad annunciarlo Francesco Emilio Borrelli consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità, al termine dell’incontro con il commissario straordinario dell’ospedale partenopeo Anna Iervolino. “Si tratta di un reparto che ha offerto la possibilità di un fine vitadignitoso a tanti malati terminali, non ultima Loredana Simioli, e deve continuare ad operare con la massima efficacia – spiega Borrelli – a tal proposito sarà fondamentale l’implementazione della pianta organica che permetterà di fornire ai malati un supporto ancora migliore. Per questo ho pensato che per il 2019 come Articolo21 Campania vorrei aiutare e supportare cause come questa, monitorando anche sull’efficacia di strutture che hanno la missione di aiutare i più deboli. Bisogna andare negli ospedali, luoghi limite, dove non sempre tutto funziona come dovrebbe. Portare la nostra vicinanza fattiva e solidarietà a chi si fa carico dell’aiuto a persone che soffrono. Perché la forza di volontà di un singolo può aiutare la salvaguardia dei diritti umani fondamentali.
Per lo stesso motivo la quinta edizione del Premio Pimentel Fonseca, che fa da prologo al Imbavagliati (festival internazionale di giornalismo civile da me ideato e diretto) sarà dedicata ai i migranti. Uomini, donne, bambini, senza distinzione di sesso, di età o di colore della pelle.
Il prestigioso riconoscimento sarà consegnato mercoledì 18 settembre al Pan | Palazzo delle Arti Napoli a Helena Maleno, giornalista, ricercatrice e attivista spagnola specializzata in migrazione e traffico di esseri umani. Vive in Marocco dove denuncia le violazioni dei diritti che avvengono sulle frontiere spagnole del sud e lavora per supportare le comunità sub-Sahariane durante il processo di migrazione. Helena usa i social network quotidianamente per segnalare le imbarcazioni alla deriva o chi varca il confine, coordinandone il salvataggio. Attualmente è perseguitata dall’unità anti-immigrazione della polizia nazionale spagnola per aver difeso il diritto alla vita dei migranti.
Anche quest’anno, ci sarà la consegna del Premio Pimentel Fonseca “Honoris Causa”, assegnato a Carola Rakete, comandante della nave della Ong tedesca Sea Watch3 accusata di resistenza contro una nave da guerra e navigazione in zone vietate. Nella notte tra il 28 e il 29 giugno ha deciso di varcare il porto di Lampedusa nonostante il nuovo alt della Guardia di Finanza al fine di portare in salvo i migranti che si trovavano a bordo della sua nave da due settimane e mezzo. Carola è una ricercatrice ambientale e a soli 31 anni vanta tante esperienze in mare sia riguardanti la propria attività scientifica che ai fini di volontariato.
La manifestazione è fortemente voluta e promossa dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, realizzata e prodotta dall’associazione culturale “Periferie del mondo – Periferia immaginaria”, prologo del Festival Internazionale di Giornalismo Civile “Imbavagliati”. Il tema di quest’anno sarà “Guerre Innocenti”: si presterà quindi particolare attenzione a quei territori dove i bambini, a causa della guerra, soffrono la fame, la mancanza di istruzione, di salute, di vita.
Sempre in onore della storica giacobina napoletana, le protagoniste del premio in passato sono state giornaliste e attiviste che lavorano in difesa dei diritti civili. Nel corso della prima edizione, che si è svolta il 20 agosto 2015 al Museo Pan di Napoli, è stata insignita la giornalista russa Oksana Chelysheva, collaboratrice della «Novaya Gazeta», dove lavorava con Anna Politkovskaja. Per la seconda edizione, è stata scelta una donna, voce di un popolo da sempre in lotta per l’indipendenza. In una gremita Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore di Napoli, sabato 20 agosto 2016, con Lina Sastri a fare da madrina alla serata, Djimi Elghalia, attivista per i diritti del popolo Saharawi, ha ricevuto dall’assessore Nino Danielee dall’avvocato Gerardo Marotta (Fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), il “Premio Pimentel Fonseca 2016”. Mentre è stato l’attore spagnolo Carlos Bardem, fratello del premio Oscar Javier e di Mónica, a ritirare il “Premio Pimentel Fonseca 2017”. Il riconoscimento, alla sua terza edizione, è stato assegnato alla madre Pilar Bardem, la leggendaria attrice, già insignita del prestigioso Goya che, come i suoi figli, da tempo è un’instancabile attivista per i diritti civili. Durante l’edizione 2018, dedicata a Daphne Caruana Galizia, il riconoscimento è stato consegnato alla sua amica e giornalista maltese Caroline Muscat. Per la prima volta è stato inoltre assegnato il Premio Pimentel Fonseca “Honoris Causa” a Olga Rodriguez, giornalista e attivista spagnola.
Una scelta libera, la mia, così come sono tutte le manifestazioni che ho diretto, realizzate con pochissimi mezzi economici ed enormi sacrifici. Purtroppo in questi giorni sto subendo pesanti attacchi dalla Lega in Campania e da altri gruppi destroidi, che hanno strumentalizzato politicamente la notizia del premio a Carola. Senza dilungarmi a spiegare come la capitana tedesca avesse il dovere e il diritto di entrare nel porto di Lampedusa – come ha scritto anche il gip competente ed è sancito nel trattato di Dublino – mi stupisco a dovermi, quasi difendere, davanti ad una decisione che ho preso autonomamente, nello spirito solidale di una manifestazione, che porto avanti – tra mille difficoltà – da cinque anni. Senza mai abbassare la testa!