Se l’Italia tutta ha avuto la fortuna e l’opportunità di conoscere, amare, imparare da Andrea Camilleri, un pochino lo deve, lo dobbiamo, ad una donna straordinaria che ci ha lasciato il 3 agosto di nove anni fa: Elvira Sellerio.
La storia del Camilleri scrittore e il successo del commissario Montalbano hanno una immagine iconica che subito viene in mente a chi legge quei libri e non guarda soltanto le fiction in TV: è quello strano punto di blu con un piccolo disegno in mezzo che da 40 anni esatti contraddistingue la mitica collana “memoria” della editrice Sellerio, nata nel 1979.
Era la collana meno impegnata della casa editrice, quella curata in modo artigianale dalla stessa Elvira, in cui accanto a scrittori già ben noti al pubblico si cimentavano nuovi autori, giovani provenienti da altre professioni. I librini blu hanno marcato il successo di quella casa editrice e quel successo è diventato assoluto e popolare nel 1994, quando Elvira – che con Camilleri non poteva non essere sintonia per la sicilitudine bella che li univa e l’attaccamento profondo alla democrazia – fece la sua scommessa e non solo pubblicò ma lanciò con il massimo impegno “La forma dell’acqua”, il primo romanzo di cui è protagonista Montalbano.
Il trionfo di Camilleri e del personaggio sono ormai un pezzo di storia. Ma c’è un aspetto culturale importante, meno ricordato in queste ore, che riguarda il peso che quel primo successo di Camilleri-Montalbano ebbe sulla letteratura gialla italiana. Fino a quel momento i lettori di romanzi polizieschi, quelli che oggi vanno sotto la voce “crime”, si orientavano sugli autori stranieri, inglesi soprattutto, americani, anche scandinavi. Nel solco dell’antica tradizione dei “gialli Mondadori”.
Ma la collana blu della Sellerio da quel 1994 lancia uno dopo l’altro autori di gialli che incontrano subito il favore del pubblico e rinasce anno dopo anno una letteratura poliziesca italiana di notevole livello e di successo popolare. Storie tutte italiane, ambientate in provincia, in diverse regioni, che ci fanno uscire dalla Sicilia per conoscere la toscana di Marco Malvaldi, la Puglia di Gianrico Carofiglio, le case di ringhiera di Milano di Francesco Recami, la Roma molto romanesca di Antonio Manzini e potremmo citarne moltissimi altri. Una svolta importante, di cui Camilleri e la Sellerio possono essere davvero soddisfatti, ora che entrambi hanno da chissà dove uno sguardo diverso sulle cose del mondo.