Il pittore Władysław Strzemiński imparò a dipingere solo dopo l’amputazione di un braccio e di una gamba ma diventò l’artista di maggiore fama internazionale nella Polonia tra le due guerre. Amico e studente di Malevič, Chagall e Rodčenko, fu co-autore della teoria dell’Unismo. Insegnò all’Accademia di Belle Arti di Łódź, città in cui fondò il Museo d’arte Moderna che ospita una delle più vaste collezioni al mondo. Eccellente professore, amato dai suoi studenti, fu da loro identificato quale “messia della pittura moderna”. Contrariamente agli artisti subordinati alle dottrine del realismo socialista, ossia alle direttive del Partito, Strzemiński non accettò compromessi nella sua arte.
Nel 2016, mentre Andrzej Wajda girava “Il ritratto negato”, suo sessantacinquesimo lungometraggio, aveva novant’anni e il film è il suo lascito testamentario. Wajda era nato nel 1926 a Suwałki, in Polonia e dopo la guerra, prima di entrare nella Scuola di Cinematografia di Łódź, aveva studiato pittura all’accademia delle Belle Arti di Cracovia. Come lui stesso ha detto, voleva raccontare da molto tempo la biografia di un pittore e ci offre oggi un ritratto di Władysław Strzemiński commovente, rigoroso, asciutto e di avvincente narrazione. Il regista illustra gli anni attraversati dal suo personaggio tra il 1949 e il 1952, il periodo più radicale della sovietizzazione della Polonia, durante il quale il realismo socialista divenne forma obbligatoria di ogni espressione creativa. Il film è la storia di un uomo incorruttibile, convinto del suo credo, dedito a un’arte non facilmente compresa. Un pittore che, per talento e carattere, pagò cara la necessità di pensare con la propria testa.
- Titolo originale: Powidoki
- Regia Andrzej Wajda
- Anno: 2019
- Nazione: Polonia
- Distribuzione: Movies Inspired
- Durata: 98 min
- Data uscita in Italia: 11 luglio 2019
- Genere: Biografico