Il nuovo tifone che sta per abbattersi sull’Occidente ora ha preso di mira la libertà d’informazione. Per questo serve Articolo21

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L’annuale festa di Articolo 21 è un felice motivo d’incontro per rinsaldare amicizie, discutere e approvare iniziative, fare conoscenza dei nuovi iscritti – tanti giovani di tante regioni. Ma è anche l’occasione per riflettere sulla natura stessa della nostra associazione, tra presente e futuro: una riflessione piacevolmente influenzata dal clima intenso e appassionato che si respirava nell’assemblea generale che ha preceduto la festa.

Non sembri esagerato, ma Articolo 21, nel suo piccolo, è espressione di quella cultura politica della Costituente che ha consentito la ricostruzione, la difesa della democrazia (da Tambroni a Moro), la conquista dei diritti civili e sociali negli anni settanta,  e che ha evitato di recente lo snaturamento della Carta costituzionale.

Nel frattempo, tutti i partiti che hanno scritto la Costituzione hanno perso l’identità, il proprio nome e lo stile (anche nei rapporti interpersonali), mentre gli organismi sindacali sono costretti dalla crisi a sostenere battaglie di retroguardia.

Articolo 21 ha un gruppo dirigente maturo, solidale e competente; e un… timoniere che la guida con lucida passione civile. Ci sono, quindi,  i presupposti, per un balzo in avanti in tutti i settori in cui siamo attivi.

In particolare, il radicamento nel mondo della scuola va consolidato abbinando i concorsi sulla Costituzione all’alternanza scuola-lavoro e magari aprendo le iscrizioni ad Articolo 21 ai docenti che fanno media education, e soprattutto agli studenti che realizzano giornali, inchieste, ecc.
Anche i corsi di aggiornamento per i giornalisti sono un mezzo per fare proseliti allo stile di lavoro di Articolo 21, al giornalista che a costo della vita, o della vita sotto scorta, assume come suoi referenti non i lettori da compiacere ma solo e soltanto la verità; e che riconoscendosi nella Carta di Assisi restituisce eticità sia alla deontologia che alla professionalità.

Siamo nel bel centro del nuovo tifone che sta per abbattersi sull’Occidente perché la deriva oligarchica, dopo il lavoro e il welfare, ora ha preso di mira la libertà d’informazione, e le vecchie casematte della borghesia liberale stanno cedendo una a una.

Il lavoro da fare non manca. Viva Articolo 21!


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