Lo so, i temi importanti sono altri, ma io voglio salutare Mordillo, uno dei vignettisti che ho amato di più per la sua intelligenza, tenerezza e imprevedibilità. I suoi personaggi – spesso animali goffi o allampanati – vanno incontro a ingenue catastrofi, per segnalarci con ironia i nostri vizi. Che Mordillo non giudica con la morale, ma li rende ridicoli con il sarcasmo.
Come il signore intento a leggere il giornale sullo sdraio nella sabbia di una clessidra, che presto lo inghiottirà nel buco. O la cocciutaggine di voler giocare a pallone su campi di calcio improbabili al culmine di un grattacielo, per dirci che la passione non ubbidisce alla razionalità. Dovremmo avere più riguardo per i nostri vignettisti e comici. Sono gli intellettuali più vicini al popolo. Ci svegliano con una risata dai colpi di sonno della routine. Ci mancherai, Mordillo.
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