Si è conclusa nel duomo di San Lorenzo la celebrazione per i 25 anni di ordinazione presbiteriale di padre Enzo Fortunato, frate minore conventuale e direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Centinaiale persone che hanno partecipato alla messa in duomo, celebrata dal Presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti.
Dopo l’omelia, il saluto del Custode del Sacro Convento, Padre Mauro Gambetti, che ha sintetizzato il messaggio della missione pastorale di padre Enzo in una parola: grazie.
Poi, l’intervento del sindaco di Scala, Luigi Mansi. Cresciuto insieme a padre Fortunato, il primo cittadino ha ricordato la sua infanzia e la prima giovinezza con padre Enzo: “Ci faceva giocare a fare la processione. Non avevamo capito, noi che eravamo di qualche anno più giovani, che quello per lui non era solo un gioco. Era la prima pietra di una lunga strada: la strada della vocazione e dell’impegno verso i più deboli”.
Infine il messaggio di Hand, richiedente asilo siriana di 13 anni ospitata dalla cooperativa Auxilium, che dal pulpito ha fatto un appello alla fratellanza di tutti i popoli del mondo in un momento storico caratterizzato da divisioni e conflitti.
Numerose le autorità politiche, istituzionali, imprenditoriali e religiose presenti in chiesa, con il mondo dell’informazione seduto in prima fila. La festa, proseguita in piazza del Comune, si è conclusa con una pizzata offerta da O’zi Aniello, il pizzaiolo ufficiale del Papa, e con un breve discorso di padre Enzo: “Non facciamoci intimorire dal male, e, come diceva san Francesco, finché abbiamo tempo operiamo il Bene. Anche se è una giornata nuvolosa, dietro le nuvole c’è sempre il sole, non abbattiamoci, continuiamo a lottare per le nostre idee”.
LA VIGILIA
“Cari amici, con voi prego, con voi dico grazie per il dono del sacerdozio. A Scala i miei 25 anni di ordinazione. Alle 18 nel duomo di San Lorenzo. Qui è nata la mia vocazione, in questo piccolo Comune della Costiera Amalfitana. Ci sarà un momento di preghiera, perché credo che sia il cuore della nostra vita, il cuore della nostra esperienza e non solo per noi frati, per noi sacerdoti, ma anche per ogni credente, per ogni uomo di buona volontà”.
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SCALA – Un momento di preghiera e fraternità per ringraziare il Signore della vita affinché dia forza e illumini ogni uomo. Con questi propositi domenica 7 luglio, alle 18, nel Duomo di San Lorenzo, il 25esimo anniversario di Sacerdozio di padre Enzo Fortunato.
Alla celebrazione è stata invitata l’intera comunità cristiana di Scala di cui padre Enzo Fortunato rimane figlio orgoglioso. E la città di Fra Gerardo Sasso che accolse Sant’Afonso Maria de’ Liguori e suor Celeste Maria Crostarosa, è pronta ad abbracciare uno dei suoi figli migliori.
Una ricorrenza che chiama a raccolta tutto il popolo di Dio non solo della Costiera Amalfitana a rendere grazie per il dono del sacerdozio ministeriale a Padre Enzo e a partecipare alla gioia della Chiesa e della nostra comunità.
«Così il prete – afferma Papa Francesco – è uomo di misericordia e di compassione, vicino alla sua gente e servitore di tutti. Il prete è chiamato a imparare questo, ad avere un cuore che si commuove». Perchè un sacerdote è colui che cura le ferite.
Padre Enzo Fortunato (Northampton, Inghilterra, 24 novembre 1966), il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi e del mensile San Francesco Patrono d’Italia, ricevette l’ordinazione sacerdotale il 2 luglio 1994 nel Duomo di Scala, suo paese d’origine, che lo vide muovere i primi passi verso Cristo e la Chiesa, sull”esempio di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. La sua una vocazione già forte in tenera età, ai tempi in cui assisteva Don Giuseppe Imperato junior nel periodo scalese.
Poi il seminario con gli studi teologici conclusi brillantemente nella sua ‘Itaca’ per sempre: Assisi. Dopo il primo incontro con Francesco, avvenuto nella metà degli anni Ottanta, Frate Enzo non ha mai lasciato la Città Serafica, di cui oggi è il primo divulgatore del messaggio di pace e della sua immagine nel mondo attraverso i media. Lui, che durante il terremoto del 26 settembre 1997 è uscito miracolosamente illeso dalla Basilica Superiore interessata da crolli.
Giornalista, sin dai primi passi nel mondo francescano sotto l’egida di Padre Gianfranco Grieco, storica firma dell’Osservatore Romano, legato a Ravello e alla Costa d’Amalfi, ha mostrato le doti del comunicatore di razza, divenendo direttore della rivista “San Francesco patrono d’Italia” che in pochi anni passa da una tiratura di 29mila a 100mila copie. Oggi il periodico vanta abbonamenti da tutto il mondo e viene pubblicato anche in lingua inglese, araba e braille. Dietro questo lavoro straordinario c’è una redazione e un’organizzazione oramai collaudata, messa in piedi con grande capacità ed entusiasmo dal Padre Enzo 2.0 capace di sfruttare le più moderne tecnologie al servizio della comunicazione, e che annovera validi collaboratori. Un grande esempio virtuoso e di competenze.
Il sito web www.sanfrancesco.org, la rivista, i grandi eventi (trasmissione Rai “Con Il Cuore”, grande concerto di Natale, visite e incontri ufficiali) oramai richiedono grandi professionalità. Dal 2011 Padre Enzo diffonde il messaggio francescano con la rubrica giornalistica su Rai Uno “Tg1 Dialogo”. Ha fondato la collana “Orientamenti formativi francescani”.
Nel marzo 2012 con il volume “Siate amabili”, prefazione del Cardinale Gianfranco Ravasi, riceve il premio internazionale del giornalismo Biagio Agnes. Nel 2018 il suo ultimo lavoro letterario “Francesco il Ribelle. Il linguaggio, i gesti e i luoghi di un uomo che ha segnato il corso della storia”, con la prefazione del Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin.
Ha dato vita a “Fra.Me”, la mediateca francescana con tecnologie di ultima generazione e ristrutturato al Sala Stampa, rendendo così il polo comunicativo del Sacro Convento all’avanguardia.
Il suo impegno quotidiano per le missioni francescane nel mondo e la divulgazione del messaggio dello “Spirito di Assisi” e il dialogo interreligioso. Recenti i suoi incontri con Abu Mazene il Dalai Lama. Non solo accanto ai grandi ma soprattutto agli ultimi e agli invisibili, con la sua bussola sempre in tasca: il Vangelo.
In tutti questi anni Padre Enzo non ha mai interrotto il suo legame con Scala, il suo paese d’origine, del quale rimane figlio orgoglioso. (Il Vescovado).
Redazione Il Vescovado