In questo momento tra accuse e smentite, tra petrolieresequestrate e rilasciate, droni abbattuti e tornati allabase, in cui si cerca attraverso la diplomazia di trovareun accordo tra Tehran e gli Stati Uniti ecco arrivarel’ex Presidente Mahmoud Ahmadinejad pronto a parlare direttamente con il Presidente degli Stati UnitiTrump.
Devo dire che questa notizia mi ha fatto sorridereperché chi ha conosciuto Ahmadinejad sa che é unapersona sulla quale non si puó fare affidamento. Unpersonaggio ambiguo, buffo, interessato piúall’escatologia che non alla politica.
L’ho incontrato anni fa nel suo ufficio a Valenjak, a Nord di Tehran, abbiamo parlato, in realtá mi avevapromesso che mi avrebbe detto qualcosa in piú sul suopensiero riguardo all’Olocausto, mi disse che la stampaaveva frainteso il suo pensiero e voleva chiarire. Ahmadinejad in passato aveva più volte definitol’Olocausto una leggenda, una menzogna ed aveva piúvolte dichiarato di cancellare Israele dalle carte geografiche. Secondo l’ex presidente lo sterminiodegli ebrei sarebbe un invenzione create dal regime piúcriminale della storia, il l regime sionista, con lo scopodi suscitare in tutto il mondo compassione per il popoloebraico.
In quell’occasione mi disse che non poteva rilasciareinterviste, inizió peró a parlare ed io iniziai a scriveresul mio taccuino, subito dopo mi disse che non sisentiva pronto e avrebbe dovuto trovare le parole giusteper spiegare bene il suo punto di vista sulNegazionismo. Gli dissi che ero a sua disposizione e che in qualunque momento avesse voluto avrebbepotuto chiamarmi per intervisarlo. Non mi ha mai piúchiamata, ma la cosa piú triste é che non ha maismentito le sue gravissive affermazioni.
Ora questa sua voglia di ‘negoziare’ con gli Stati Uniti, non sorprende davvero perché siamo abituati ormai allesue manie di protagonismo.
In realtá a lui dell’interesse del paese iraniano, dell’economia, dei poveri, delle fazioni interne e deiproblemi internazionali interessa poco, volevasemplicemente far sapere al resto del mondo che ‘lui’ancora esiste. Ogni tanto esce allo scoperto. Dopo i due mandati dal 2005 al 2013 come Presidente, che sonostati a mio avviso gli anni piú bui che la RepubblicaIslamica Iraniana abbia vissuto dalla Rivoluzione a oggi, Ahmadiejad ancora pensa di avere qualche poterein Iran quando in realtá quel potere lo ha disintegratonegli anni di presidenza.
Nel 2017 gli era stato consigliato dalla Guida Supremadi non candidarsi alle elezioni presidenziali e se in unprimo momento aveva deciso di non farlo dichiarando“Non ho intenzione di correre per la presidenza”,successivamente dopo essersi rimangiato le sue stesseparole nel giorno della registrazione dei candidati al Ministero degli Interni venne dato l’annuncio della suacandidatura. Le elezioni vennero poi vinte dall’attualepresidente Hassan Rohuani e di Ahmadinejad non siseppe piú nulla. Ogni tanto lo ritroviamo su twitter molto attivo nel postare commenti contro l’attualegoverno iraniano, puntualmente peró l’ex Presidenteviene preso di mira dagli iraniani stessi che gliricordano gli anni di terrore del suo mandato. Ora sorgeun dubbio legato proprio alle prossime elezionipresidenziali iraniane del 2021. Potrebbe darsi che con questo ‘falso’ avvicinanamento agli Stati Uniti vogliafar credere alla popolazione di avere a cuore il destinodi 80 milioni di abitanti sperando di ottenere consensiin vista di una sua possibile candidatura? É plausibileche dopo la politica fallimentare dei due mandati delmoderato Hassan Rohuani il prossimo presidenteiraniano possa essere un conservatore? perché non pensare proprio a lui? La sua politica che poi gliconferí la vittoria come Presidente era basata sulpopulismo. Ahmadinejad era quell’uomo semplicereligioso ma con abiti comuni, che andava nei villaggisperduti iraniani a chiedere voti promettendo sussidi e condizioni economiche migliori per tutta la popolazione. Ha vinto il suo primo mandato perché ha ottenuto i voti del popolo piú debole e perché l’Iranvoleva nuovamente dare la sua connotazionedominatrice dopo gli anni di aperture del PresidenteKhatami. Il secondo mandato non sappiamo come lo abbia vinto ma di certo non troppo onestamente viste le proteste di massa confluite poi nell’Onda Verde, ilmovimento di dissenso popolare che venne repressocon la forza la violeza e la morte. Mahmoud Ahmadinejad a mio avviso non é degno di sedersi adalcun tavolo ne in Iran tantomento come portavoce delpopolo iraniano. Un uomo che nega l’Olocausto e mette in dubbio la Shoah non ha alcun credibilitá in alcun luogo del mondo. Fu proprio lui ad indire unaconferenza nel 2006 a Tehran sul Negazionismo, conferenza si dice, a confronto tra studiosi ma é sufficente leggere le relazioni presentate a quelseminario per rendersi conto che non vi era un contraddittorio. Per comprendere a fondo la sua figurae per confermare i tratti della follia di quest’uomo é sempre utile ricordare che Ahmadinejad é convinto di essere il ‘prescelto’ per compiere una missioneassegnatagli da DIO. Il suo compito infatti é quello di preparare il ritorno del Mahdi, il Dodicesimo Imam, scomparso misteriosamente nell‘ 874 che secondo la dottrina sciita, é solo nascosto e non morto.
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