Se il PD volesse davvero riavvicinarsi agli operai, Zingaretti dovrebbe organizzare un incontro con Landini.
Ascoltarlo, con attenzione, sul nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori, che prevede per tutti – con qualsiasi contratto – le stesse tutele. C’è una proposta di legge già depositata dalla Cgil in parlamento, dopo una vasta raccolta di firme. Il PD potrebbe impegnarsi per portarla alla discussione, magari facendola propria. Ecco, un gesto così varrebbe più di mille dichiarazioni sull’unità, la vocazione maggioritaria e altre frasi vuote rispetto alla durezza del tema del lavoro, che poi si riverbera su dignità, natalità, integrazione, sviluppo.
E i soldi per questi nuovi diritti, dove si trovano? Anche qui, le proposte di Landini – seria lotta all’evasione, tassa su grandi rendite patrimoniali e riduzione del cuneo fiscale a chi lavora – mi sembrano chiare, di giustizia sociale, in una parola: di sinistra. Sarebbe importante che il PD le sostenesse, per ritrovare la sintonia con il mondo operaio, i giovani e tutto il suo ex elettorato randagio, da quando è stato abbandonato da un partito che cercava i voti a destra, dimenticando i temi di sinistra.
Insomma Zingaretti, non c’è più tempo da perdere: di qualcosa di sinistra.
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