E’ stato ucciso con un colpo di pistola sparato da distanza ravvicinata nella sua casa a Wolfhagen nella regione dell’Assia. Così è morto Walter Lübcke, 65 anni, politico di lungo corso della Cdu. La polizia non esclude nessuna pista. Non c’è nessuna traccia dell’arma ma intanto in queste ore viene ricostruita la sua biografia e emerge il suo impegno in favore dell’accoglienza dei profughi. “Era un costruttore di ponti”, ha dichiarato il presidente dell’Assia, Volker Bouffier. Quattro anni fa, durante la crisi dei migranti, Luebcke si era battuto per l’accoglienza dei rifugiati e ciò lo aveva portato allo scontrto con il movimento di destra di Pegida. E ancora: durante una manifestazione aveva fatto chiaramente appello ai valori dell’accoglienza e a quanto la Germania aveva fatto e poteva fare, in generale aveva fatto riferimento ai centri di prima accoglienza per migranti nel Land della Germania centro-occidentale. In particolare per una frase aveva ricevuto minacce di morte da parte di gruppi di estrema destra. Queste le parole che gli erano costate le intimidazioni: “Chi non condivide questi valori può lasciare questo Paese in ogni momento, se non è d’accordo. Questa è la libertà di ogni tedesco”. Per il momento si seguono tutte le piste per risalire agli autori del delitto.