C’è una tecnologia che ha cambiato profondamente il giudizio sui politici: le intercettazioni. Che sono para-confessioni. Certo, sempre sottoposte al vaglio formale di un giudice, ma di immediato impatto politico. Le dichiarazioni intercettate tra Lotti e membri del CSM per influenzare nomine strategiche nelle Procure nazionali non sono parole in libertà, ma affermazioni autoevidenti e gravi. E qui, la via processuale si divarica da quella politica. Perché la prima farà il suo iter fino ai tre gradi di giudizio, ma la sentenza politica deve essere immediata e non tollera garantismo cartonato.