Il Sud Italia, in seguito alla pubblicazione di alcuni articoli sulla prima pagina del quotidiano Libero, ritenuti, da parte di alcuni, offensivi della dignità dei meridionali, è stato stimolato ad assumere un diverso atteggiamento rispetto alla sua tradizionale indolenza che lo rende succube dello strapotere politico ed economico del Nord Italia, che ne umilia la dignità offendendolo, sia per quanto attiene i costumi e le tradizioni, sia per quanto attiene la propria capacità intellettiva. Dal piano della riflessione al piano della presa di posizione il passaggio è stato breve: difatti, il Sud Italia, succube di scelte politiche che lo hanno posto ai margini della vita sociale e politica italiana, favorendo i territori del Nord del nostro Paese, ha preso coscienza della necessità di un cambiamento. Fautori di tale svolta sono illustri giornalisti.
Vittorio Feltri può essere considerato, certamente a sua insaputa, lo sprone del cambiamento di mentalità da parte di tali autorevoli esponenti della comunicazione che operano nel Sud Italia e per il Sud Italia.
Difatti, alcuni Direttori di giornali iniziano a rispondere alle provocazione del giornale Libero e sottolineano che il meridione d’Italia non accetta etichette che lo impoveriscono e lo relegano in un ruolo di subalternità rispetto al Nord Italia.
Sottolineano, inoltre, che il Sud Italia ha le energie per rendere ubertosi i propri territori.
Ed è così che l’anelito alla trasformazione, che è sempre esistito nel cuore del popolo meridionale, non rimarrà inespresso, ma troverà il suo canale forte ed incisivo nella comunicazione giornalistica, mai come ora, intenzionata a dar voce ai bisogni di emancipazione del Sud Italia.
D’ora in avanti bisogna rimboccarsi le maniche e combattere per l’affermazione della nostra terra, contro le mafie e contro lo sfruttamento.
Dobbiamo contare di più nel governo del nostro Paese ed essere attori del cambiamento. Molti meridionali hanno governato e continuano a governare il nostro Paese, tuttavia nessuno davvero ha mai fatto gli interessi del popolo del Sud, che desidera far vivere l’onestà e che considera il lavoro come un valore, che ha studiato con umili mezzi e che ha cercato altrove la propria affermazione. Dobbiamo ringraziare il Direttore Vittorio Feltri perché da oggi non sarà più facile offenderci.
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