Un intervento sulla violazione dei Diritti Umani in Iran al Festival della Comunicazione #ControSenso, che si tiene in Abruzzo, e uno scatto con in mano la foto di Nasrin Sotoudeh, l’avvocatessa finita in carcere condannata a 148 frustate e 38 anni di carcere per aver provato a difendere i Diritti delle Donne. Questo è bastato per far arrivare sul proprio profilo Facebook una frase intimidatoria da parte di un iraniano, vicino all’ambasciata romana.
E’ quanto accaduto alla giornalista del Fatto Quotidiano e scrittrice esperta di Medioriente TIziana Ciavardini, che da anni denuncia le violazioni dei diritti umani in Iran con particolare riferimento alla condizione femminile. La Ciavardini ha ricevuto minacce sul profilo social di Facebook. “Hoshhhh be carefull its non of your business”, che tradotto significa “Stai attenta, non sono affari tuoi”. QUesta è la frase “incriminata” dai toni inquietanti postata da un profilo che fa riferimento a Hassan Niazi, ex addetto stampa dell’Ambasciata Iraniana della Repubblica Islamica dell’Iran a Roma.
La giornalista è stata ospite alla VII edizione del Festival della Comunicazione 2019 ControSenso che si è svolto nella Marsica, in Abruzzo, dove è intervenuta in un incontro dal titolo “Tutela dei diritti umani: dal genocio in Rwanda a oggi”. Nel suo intervento la Ciavardini ha denunciato e approfondito il tema delle gravi le violazioni dei Diritti Umani in Iran con particolare attenzione alla vicenda dell’Avvocatessa e attivista Iraniana, Nasrin Sotoudeh condannata a 38 anni di carcere e 148 frustate, per aver difeso le donne dell’Iran contrarie all’ imposizione del velo obbligatorio. La Ciavardini su “Il Fatto Quotidiano” ha dedicato molti articoli al caso Sotoudeh e alla questione del velo imposto alle donne in Iran dal 1979 anno della Rivoluzione Islamica. A seguito della sua relazione al festival, alcune foto dell’evento sono state pubblicate sui vari social, e sulla pagina della Ciavardini, lei stessa ha pubblicato uno scatto mentre tiene in mano la foto dell’avvocatessa Sotoudeh. Proprio questo ultimo elemento ha suscitato la reazione dai toni ambgui dell’funzionario diplomatico iraniano Hassan Niazi.
Un monito che mette a rischio la libertà di stampa e d’ informazione, Tema del Festival, nonché l’incolumità fisica e professionale di Tiziana Ciavardini che proprio ieri è stata insignita con il primo premio al “Concorso Letterario ControSenso” dove ha concorso con il suo libro “Ti racconto l’Iran I miei anni in terra di Persia” – Armando Editore, nel quale ripercorre tutti i suoi anni trascorsi nella Repubblica Islamica raccontando le bellezza della cultura persiana ma anche denunciandone le violazioni costanti dei Diritti Umani. “Questi atteggiamenti prepotenti e carichi di sopraffazione verso una donna e nei confronti di una giornalista sono inammissibili”, ha commentato, “cosa ancor più grave è che le minacce velate provengano da un altro giornalista che in passato è stato anche addetto stampa dell’ Ambasciata Iraniana a Roma”. Solidarietà e massimo sostegno sono stati espressi dal Festival della Comunicazione aalla giornalista italiana.