Il convegno voluto dalla Camera del Lavoro di Milano, il 28 maggio scorso presso l’Università degli Studi di Milano ha rappresentato, a nostro avviso, un evento davvero storico per il nostro Paese e con molto probabilità per il mondo intero.Fuori da ogni retorica, bisogna sottolineare che alla Statale di Milano, si è parlato per la prima volta: di “trasparenza degli algoritmi”, un tema che ci chi ci segue sa essere molto caro a noi tutti qui a bottega, e che assieme a Michele Mezza abbiamo più volte lanciato durante i nostri appuntamenti digit, nel corso degli ultimi due anni. A confrontarsi sui principali temi della democrazia nell’era digitale sono convenuti, tra gli altri, il rettore dell’Università di Milano, Elio Franzini, il segretario generale della CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Maurizio Landini, Beppe Sala, sindaco del Comune di Milano, Massimiliano Tarantino, segretario generale della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Michele Mezza docente dell’Università Federico II di Napoli, Massimo Bonini, segretario generale della CGIL di Milano, e Fiorella De Cindio, già docente dell’Università Statale e presidente della Fondazione RCM – Rete Civica di Milano. Dagli esiti del convegno è partito un progetto comune fra soggetti pubblici e privati, primo fra tutti il Comune di Milano, che prevede la creazione di “un piano regolatore dell’intelligenza artificiale e delle reti di connettività per la città di Milano”. Noi abbiamo provato a raccontarVi la cronaca di quanto è successo durante il dibattito, riportando di seguito, alcune delle dichiarazioni, diffuse attraverso i social – dunque disintermediate – dai protagonisti dell’incontro pubblico, e riassunte anche in un video, pubblicato dopo il convegno dall’ufficio stampa della Cgil. Grazie dell’attenzione e buona lettura ;)
Beppe Sala (via twitter)
Cosa può fare Milano per stare al passo con i tempi? Analizzare i modelli delle città più evolute e cambiare i propri modelli di organizzazione, i propri sistemi ed obiettivi
In questo momento abbiamo un tavolo aperto con New York perché dal punto di vista della trasformazione dei servizi digitali sono molto avanti
Voglio lavorare con le rappresentanze sindacali per affermare il principio di uguaglianza tra lavoratori, ma allo stesso tempo bisogna comprendere la velocità del tempo del mondo
Io come Sindaco di Milano non voglio subire l’innovazione, la voglio gestire
Dire che Milano è un baluardo della democrazia è vero, però per esserlo a tutti gli effetti è necessaria una conferma
Per cogliere le trasformazioni digitali è necessario un rapido lavoro di sintesi, coinvolgendo più parti possibili
La politica deve riconoscere che il dibattito sulla rivoluzione digitale deve necessariamente passare dalle città
Negli USA la politica viene sfidata dalla tematica ambientale e dalle trasformazioni tecnologiche. La loro risposta è un nuovo umanesimo digitale
Nella mia rapida missione negli Stati Uniti ho notato spaccature politiche, è normale. Tuttavia gli americani hanno la straordinaria capacità di ragionare sulle soluzioni
Massimo Bonini (via facebook)
Un piano regolatore delle reti e delle piattaforme per Milano
Più controllo pubblico dei dati, più trasparenza, più democrazia.
Ancora una volta vogliamo provare a dare un contributo per far crescere Milano.
In una città digitale il sindacato confederale si evolve e deve porsi anche l’obiettivo di come si evolvono le società digitali. Per proteggere lavoratori e cittadini nei cambiamenti senza dimenticare… Continua su lsdi