La Danimarca ha votato per un cambio di governo, spostandosi a sinistra e dando la vittoria ai socialdemocratici che hanno però adottato una linea più dura sull’immigrazione. “Cari elettori, avete votato per avere una nuova maggioranza ed un nuovo corso politico e perché la Danimarca abbia un nuovo governo”, ha detto ai sostenitori nel discorso della vittoria Mette Frederiksen la 41enne leader socialdemocratica che potrà diventare la premier più giovane del Paese. La coalizione che fa capo ai socialdemocratici ha ottenuto 91 dei 179 seggi parlamentari contro i 75 del blocco che sosteneva il governo per primo ministro liberale Lars Lokke Rasmussen. “Abbiamo avuto buoni risultati ma vi sarà un cambio di governo” ha detto riconoscendo la sconfitta Rasmussen il cui partito liberale è stato al governo per 14 degli ultimi 18 anni. Netta la sconfitta del partito populista di estrema destra, Ddp, che ha dimezzato i suoi voti, scendendo all’8,7%, rispetto alle ultime elezioni.
“Questa sera abbiamo ottenuto una vittoria storica, è una vittoria condivisa”, ha detto la leader socialdemocratica rivolgendosi agli altri partiti del “red bloc” che hanno tutti riportato vittorie, spiegando di voler formare un governo di minoranza con l’obiettivo di “collaborare con chiunque mostri uno spirito costruttivo”. Ma, sottolineano oggi gli osservatori, la leader socialdemocratica potrà avere dei problemi con le altre formazioni di sinistra che, nella maggior parte, non appoggiano la sua nuova politica restrittiva in materia di immigrati. Frederiksen, d’altra parte, avrebbe rifiutato la proposta di Rasmussen di formare una grande coalizione con i liberali. Rasmussen ha annunciato che oggi presenterà le dimissioni alla Regina Margherita, mantenendo l’incarico per gli affari correnti. La Regina avvierà così le consultazioni per la formazione del nuovo governo.