Controcorrente Lazio sta con Paolo Borrometi

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Il collega Paolo Borrometi ha fatto una denuncia in merito alle parole del falso pentito Scarantino che scagionano, una volta per tutte, il ruolo del magistrato Nino Di Matteo, nell’ambito del processo sull’assassinio di Paolo Borsellino e della scorta.
Poi ha reso noto che, per la seconda volta, la direzione di un’agenzia gli ha negato la pubblicazione di un approfondimento su un tema delicato riguardante inchieste di mafia.
Perché non si parla della sua denuncia sulla vicenda Di Matteo? Perché non si parla del fatto che una pubblicazione venga negata?
E ancora, come mai la Segreteria di Stampa Romana manda a tutti i propri iscritti la legittima replica del CdR della testata interessata, ma non ha mai reso noto la denuncia di Paolo Borrometi?
Tra l’altro, Paolo Borrometi ha più volte cercato di contattare il Segretario, ma non ha ricevuto alcuna risposta e mai è stato contattato.
Siamo di fronte a uno straordinario caso di replica senza dare la notizia. E questo da parte della Segreteria di un sindacato, per di più al quale Paolo Borrometi è iscritto.
Ma non ci stupisce: l’attuale Segreteria di Stampa Romana ha ignorato negli anni le denunce di Paolo Borrometi, anche quando denunciava una situazione contrattuale vergognosa per lui ed altri sei colleghi, che per un periodo sono stati costretti addirittura a dover pagare l’affitto della scrivania sulla quale lavoravano all’interno dell’Agi.
Ma allora la Segreteria di Stampa Romana e la sua mailing list rimasero muti. Lasciando solo un proprio iscritto. Come oggi.
Alla Stampa Romana chiediamo anche l’agibilità sindacale e ricordiamo che gli
strumenti associativi – tra cui il sito – sono al servizio degli associati.


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