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Caso Sea Watch, il medico a bordo: “Pazienti con dolori da torture”

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Parla il medico a bordo: “Hanno bisogno di cure, si trovano in uno spazio molto ristretto qui, non possiamo prevedere come reagiranno allo stress”. Salvini scrive a Conte: “Se ne occupi Olanda”. Intanto a Lampedusa protesta in Chiesa

ROMA -“Siamo di fronte a Lampedusa con 43 persone a bordo, che hanno bisogno di cure mediche. Il mare è calmo ora ma sta facendo sempre più caldo, soprattutto nella zona in cui si trovano le persone. Quindi hanno problemi di disidratazione, un problema su cui non possiamo intervenire, inoltre abbiamo molte persone che hanno vissuto traumi e torture. Abbiamo bisogno di supporto psicologico. Si trovano in uno spazio molto ristretto qui, non possiamo prevedere come reagiranno allo stress che aumenta col passare dei giorni”. A sottolinearlo è Verena Wurz, medico a bordo della nave Sea Watch3 da 9 giorni ferma al confine delle acque territoriali italiane dopo aver soccorso nel Mediterraneo centrale 53 persone (10 delle quali evacuate nei giorni scorsi per problemi di salute).

“Hanno bisogno di supporto psicologico il prima possibile. Abbiamo molti pazienti con dolori incontrollabili a causa delle torture, non possiamo gestire la situazione ancora a lungo. Per favore, non parlo da medico, ma da essere umano – conclude – abbiamo bisogno di un porto sicuro, e di fare in modo che queste persone abbiano la sicurezza che meritano. Per favore – ripete – aiutateci a sbarcare le persone da questa nave”.

Ma la situazione non sembra destinata a sbloccarsi. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha inviato ieri una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Enzo Moavero, chiedendo che sia l’Olanda a farsi carico della nave e dei naufraghi… Continua su redattoresociale

 


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