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Turchia, nuovo schiaffo alla democrazia: da rifare elezioni comunali a Istanbul vinte da oppositore Erdogan

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Ennesimo colpo alla democrazia e allo Stato di diritto in Turchia.
Il Consiglio supremo delle elezioni comunali, con sette voti a favore su dieci, ha accolto il ricorso dell’Akp, partito islamista di governo, che chiedeva l’annullamento del voto del marzo scorso e ha ordinato la ripetizione del voto a Istanbul vinte dal candidato dell’opposizione, il Partito repubblicano.
A seguito della sconfitta del suo partito il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva da subito contestato la vittoria di Ekrem Imamoglu denunciando “irregolarità” che avrebbero inficiato il risultato del ballottaggio del 31 marzo.
Ormai, Erdogan ordina e organi istituzionali compromessi e piegati alle logiche da regime eseguono.
Il deputato e giornalista di Istanbul dell’Hdp Ahmet Şık ha paragonato la decisione di annullare le elezioni a un un vero e proprio golpe scrivendo su Twitter “6 maggio 2019… ancora una volta c’è un colpo di stato in Turchia”.
Anche la società civile ha reagito con sdegno alla notizia. Oltre 10 mila persone si sono radunate nel quartiere di Maltepe dove Imamoglu aveva raccolto il più alto numero di preferenze nella corsa a sindaco della metropoli turca.
La gente in corteo ha sfilato verso il centro intonando slogan e chiedendo le dimissioni della Commissione elettorale: “diritti, legge, giustizia”, le parole più ricorrenti. E ancora, “vinceremo attraverso la resistenza”, “non rimanere in silenzio”, “resistere, altrimenti il ​​prossimo sarà il tuo turno”.
In serata è intervenuto anche Imamoglu parlando di “una decisione che è un tradimento”.
Il primo cittadino di Istanbul ha poi voluto lanciare ai suoi dei segnali di speranza ricordando che aveva vinto le elezioni per milioni di persone e che tutti erano testimoni di come l’Akp abbia tentato sin da subito di sottrarre la vittoria all’opposizione, “di rubare il frutto del nostro lavoro” ha aggiunto.
Il sindaco eletto ha inoltre ricordato come l’agenzia di stampa filo governativa Anadolu non avesse annunciato i dati per 12 ore.
“Ci hanno fatto vivere lo scandalo mediatico del secolo. Hanno tentato di tradire tutti noi quella notte e poi hanno detto che avevamo vinto di tremila voti. Una farsa. Capisco la vostra delusione, ma non perdete la speranza”, ha concluso Imamoglu alla folla numerosa che si era riunita per ascoltarlo lanciando un appello a “non perdete il sorriso, perché andrà tutto bene, non perdete la speranza perché la speranza è qui”.
Nonostante l’ottimismo dell’esponente del Chp resta il peso di una decisione che viola ogni basilare regola della democrazia. Il voto è sovrano. In Turchia si vuole sovvertire un risultato elettorale ottenuto regolarmente.
E l’Europa continua a far finta che nel
Paese ci sia ancora democrazia.


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