Il sovranismo è una droga pesante.
Appena assunta, anche per ingestione accidentale da slogan, l’effetto lisergico è immediato. Pochi disgraziati salvati dal mare, si trasformano in orde di invasori; nei tinelli la fila di mestoli appesi diventano una rastrelliera di kalanshnikov contro i ladri; una famiglia di rom si deforma in un nido di serpi giganti; mentre giovani disoccupati assumono le sembianze di viscidi acari grandi come un divano. Ormai i drogati da sovranismo affollano ogni pronto soccorso. I sanitari somministrano sedativi, ma i deliri non si placano.
Gli spacciatori fanno affari d’oro: prima offrono gratis un grammo di sovranismo, tanto sanno che quando sei agganciato, torni e vuoi xenofobia pura da spararti nelle vene. La narco-politica ormai controlla milioni di tossico-votanti. Ma per allargare il suo giro, sembra imminente il lancio di una nuova pasticca da sballo sicuro: la “flat tax”, demagogia pura tagliata con populismo sintetico. L’effetto psicotropo è micidiale: debito pubblico che si trasforma in allucinazioni di crescita. Salvini è euforico: “Avremo una ripresa stupefacente!”
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