Quei cento passi che separavano la sua casa da quella del boss Tano Badalamenti che ne volle la morte e poi mise in scena, con la complicità di pezzi infedeli dello stato (con la “s” rigorosamente minuscola), i depistaggi.
La casa del boss Badalamenti oggi è una meravigliosa biblioteca.
Poi, con Sandro Ruotolo, Luisa, @Giovanni Impastato, Umberto Santino, ho avuto l’onore di aprire le manifestazioni per Peppino, presentando il mio libro “Un morto ogni tanto”.
Si, lo ripeto: Sono emozionatissimo. La storia di Peppino e dei suoi compagni appartiene ad ognuno di noi. Ed ognuno di noi deve stringersi accanto all’erede di Felicia, la grande Luisa, a Giovanni ed a tutti coloro che lottano per la memoria viva.
Senza memoria non c’è presente e non ci sarà futuro.
Grazie Peppino, Grazie Felicia!