Davide D’Attino vince l’edizione 2019 del premio giornalistico “Penna d’oca”, indetto da Assostampa Padova che, delegazione territoriale del Sindacato dei giornalisti del Veneto (Sgv), festeggia i 120 anni di attività. D’Attino, collaboratore dell’edizione padovana del Corriere del Veneto, è stato premiato dal prefetto Renato Franceschelli per l’articolo “Nini e Toni, “gemelli” del lavoro in pensione dopo mezzo secolo”, pubblicato sul quotidiano il 28 dicembre scorso. Nel pezzo ha ha raccontato la vicenda di due artigiani del centro storico di Padova, uno barbiere e l’altro meccanico di biciclette, che hanno deciso di chiudere le loro attività nello stesso giorno dopo oltre mezzo secolo di lavoro. Menzione speciale per Valentina Polati per il servizio televisivo “Viola Speranza” andato in onda il 26 novembre scorso nel telegiornale di 7Gold Telepadova sulla testimonianza di una coppia padovana che ha avuto un figlio nato ad appena 24 settimane di gestazione. “Siamo estremamente soddisfatti per la numerosa partecipazione, ben 16 giornalisti, a questa edizione – dice Stefano Edel, presidente di Assostampa Padova – visto anche il particolare traguardo raggiunto dall’Associazione, che compie 120 anni nel 2019.
Non è stato facile scegliere, molti elaborati e servizi erano di qualità. Ringrazio i colleghi del Direttivo per l’impegno e la passione profusi nel ruolo di giurati. È stato riconosciuto anche l’impegno di coloro che lavorano nell’emittenza radio-televisiva, perché oggi fare un’informazione seria e corretta impone un grande impegno da parte di tutti, nessuno escluso”. La cerimonia, ospitata nella sala Rossini dello storico Caffé Pedrocchi, è stata occasione anche per fare il punto sullo stato della professione alla presenza non solo di numerosi colleghi, ma delle autorità civili e militari. Nicola Chiarini ha posto l’accento sull’impegno del Sindacato contro tagli e bavagli. “Tagli e bavagli – sottolinea il componente della Giunta Sgv che ha portato il saluto della segretaria Monica Andolfatto – che passano per la volontà di cancellare i contributi all’editoria, mettendo a tacere anzitutto le piccole realtà territoriali fatte di cooperative di lavoro e settimanali diocesani, ma pure le voci delle minoranze linguistiche e storiche testate nazionali come Radio Radicale. Martedì 28 la Fnsi con le associazioni di stampa regionali sarà sotto Palazzo Chigi per protestare contro un taglio che riduce il pluralismo e mette a rischio numerosissimi posti di lavoro”.
Insomma, un provvedimento che potrebbe precarizzare ulteriormente il lavoro giornalistico. “Una condizione che ci accomuna ai lavoratori di molti altri settori – riprende Chiarini – nonostante le difficoltà i giornalisti non contrattualizzati si impegnano per garantire l’informazione di qualità. C’è anche chi è caduto per questo, come il fotogiornalista freelance Andrea Rocchelli, assassinato in Ucraina insieme al collega russo Andrej Mironov il 24 maggio 2014. A Pavia, proprio nel giorno del quinto anniversario, il Sindacato dei giornalisti sarà a fianco dei familiari e degli amici di Rocchelli anche nella quattordicesima udienza del processo”. E la qualità del lavoro è la chiave di volta pure per Giorgio Gasco. “Il nostro è un settore in tumultuosa evoluzione – spiega il consigliere regionale dell’Ordine che ha portato il saluto del presidente Gianluca Amadori – l’impegno per l’accurata verifica delle notizie, l’attenzione al linguaggio, ai doveri deontologici fanno la differenza e ci permettono di rinnovare un rapporto di fiducia con i lettori e i cittadini”. Questioni che hanno raccolto attenzione e sostegno da parte di Andrea Colasio. “Il lavoro dei giornalisti – sottolinea l’assessore comunale alla Cultura che ha portato il saluto del sindaco Sergio Giordani – ha rilevanza costituzionale in una democrazia in cui competano le idee nel pluralismo. I cronisti, con la loro funzione critica, possono infastidire chi governa o ha potere, ma sono fondamentali per dare strumenti di lettura e trasparenza ai cittadini”.