Il Decreto Legge 18 aprile 2019, n. 32, più noto come “Sblocca cantieri”, desta forte e viva preoccupazione tra le associazioni che sottoscrivono questo comunicato, le quali sono consapevoli che le opere da sbloccare nel nostro Paese per renderlo più efficiente, più sicuro e più moderno sono molte. Questo decreto, tuttavia, non interviene sui veri e annosi ostacoli del sistema degli appalti pubblici.
La sensazione è che si stia tornando ad un passato che tanti danni ha generato nella società, nella politica e nell’economia italiana.
Un passato che ha pesantemente intaccato la credibilità e l’immagine del nostro Paese. Un passato che non vogliamo tornare a rivivere.
Per queste ragioni Acli, Arci, Avviso Pubblico, Centro studi Pio La Torre, Gruppo Abele, Legambiente, Libera, Sos Impresa e Kyoto Club parteciperanno alla mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil il 28 maggio a Roma, davanti a Montecitorio, per chiedere al Parlamento di non convertire in legge il Decreto 32/2019 che, nei fatti, non sblocca alcun cantiere. Si apra un tavolo di confronto per affrontare in modo diverso le questioni riguardanti il Codice degli appalti.
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