I giornalisti contrattualizzati “articolo 1” sono passati in pochi anni da 18.800 a poco più di 15.000. Nel frattempo, i giornalisti che percepiscono una pensione Inpgi sono saliti da 4.200 a 7.200. E il trend non sembra destinato a invertirsi. Inoltre, nel mese di dicembre 2018, la vendita di quotidiani (copie cartacee e digitali) è stata di poco superiore ai 2,7 milioni di copie, in flessione dell’8% rispetto allo stesso mese del 2017 (dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni). Nel periodo dicembre 2014 – dicembre 2018, le copie cartacee giornaliere complessivamente vendute dai principali editori si sono ridotte del 31%, passando da 2,7 a 1,8 milioni di unità.
Sta innanzitutto in queste drammatiche cifre la crisi del nostro istituto di previdenza, della nostra professione, dell’informazione in Italia. I tentativi per salvare l’Inpgi proseguono senza sosta, anche se ogni giorno che passa rischia di diventare un giorno perso. Il destino della nostra professione, stretta fra rivoluzione digitale e crisi economica, sembra invece infilato in un tunnel alla fine del quale c’è solo un grande punto interrogativo. La libera informazione va difesa sempre e comunque.
La Fnsi ha ribadito al governo la richiesta di una moratoria del taglio dei contributi, perché se di sostegno all’editoria si deve discutere al tavolo degli Stati generali dell’editoria, bisogna partire dalla presa d’atto che il taglio è già avvenuto. La richiesta all’esecutivo è quella di avviare contestualmente una profonda riflessione sulla salvaguardia di tanti posti di lavoro.
Il sindacato è anche certo del fatto che i tagli all’editoria non sono soltanto una perdita di risorse e posti di lavoro, ma rappresentano l’inizio della riduzione degli spazi di libertà, di tutte le minoranze, delle voci delle comunità di lingua straniera. Un tema che nel Friuli Venezia Giulia è molto presente e sentito.
Attaccando giornalisti e libera informazione si colpisce anche la democrazia, si riducono le occasioni per i cittadini di informarsi correttamente per poter poi esprimere una propria scelta ragionata e consapevole. Per questi e tanti altri motivi, come sindacato dei giornalisti siamo innanzitutto con il Presidente Mattarella, che negli ultimi mesi è intervenuto ben otto volte sull’importanza della libertà di informazione.
*presidente Assostampa Fvg (da newsletter Ordine Giornalisti FVG)