Tra pochi giorni sarà celebrata in tutto il mondo la 53^ Giornata mondiale delle comunicazioni sociali sul tema “Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25), Dalle social network communities alla comunità umana” che si terrà domenica 2 giugno 2019, oggi ci mette di fronte ancora una volta la dura realtà del giornalista e del comunicatore che continuano ad essere minacciati tramite il web e i social media. I giornalisti che svolgono con passione, abnegazione il lavoro di cronista raccontando le storie di uomini e donne, di un territorio e dei fatti di un città. Un territorio che continua ad essere violato dall’arroganza e dalla prepotenza della criminalità organizzata e di chi non vorrebbe costruire una comunità umana, ma vuole rimanere in una comunità virtuale e dietro uno schermo. I giornalisti sono sempre più vittime di minacce, l’odio nei confronti della nostra categoria è degenerato in violenze verbali sui social e anche fisiche in molti casi. Ad essere preso di mira questa volta è stato il giornalista Lorenzo Gugliara, collaboratore da Scordia del quotidiano “La Sicilia”, direttore del portare web “Scordia.info”, consigliere nazionale della Fnsi e vice presidente regionale dell’Ussi, a cui sono arrivate minacce via social e in modo chiaro con insulti e frasi dai contenuti intimidatori da un pregiudicato. E tutto solo dopo che era stato scritto un articolo di cronaca nera esponendo i fatti. Sono, dunque, tempi durissimi per i giornalisti e la libertà di stampa. Due giornalisti minacciati in poco meno di due settimane: il giornalista Gaetano Scariolo, cronista del Giornale di Sicilia da Siracusa e collaboratore dell’Agi, a cui ignoti gli hanno incendiato la macchina e Lorenzo Gugliara, questa volta la minaccia è arrivata sui social. Ancora una volta, dunque, i giornalisti vengono minacciati per intimidire una categoria rimasta sul campo a difendere la democrazia e a difesa degli ultimi e di un territorio. Ancora una volta è un cronista locale a finire nel mirino di chi vuole chiudere la bocca all’informazione, confidando nel clima di generale delegittimazione. “Nessun passo indietro davanti ai violenti, ai prepotenti e ai vili – scrive l’Assostampa Siracusa, solidarizzando col collega Lorenzo Gugliara -. Poi lancia l’hashtag: #incendiamolenostrecoscienze”. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Associazione siciliana della Stampa che in una nota hanno sottolineato la professionalità e la serietà del “collega attento e scrupoloso, un giornalista conosciuto per la conoscenza del suo territorio e l’attenzione con cui svolge l’attività giornalistica” e che oggi c’è bisogno che le forze dell’ordine e le istituzioni lavorino per far svolgere con serenità il lavoro ai giornalisti. Noi siamo attenti a far si che le voci libere del giornalismo siciliano non debbano temere nulla per il loro operato”, aggiunge l’Ucsi Sicilia, chiedendo “alle istituzioni e alle forze dell’ordine il massimo impegno per bloccare sul nascere l’ennesima intimidazione ai giornalisti siciliani”. L’intimidazione arriva a una settimana dopo la protesta dei giornalisti siracusani e non che per la prima volta scesi in piazza a esprimere tutta la loro rabbia per l’auto incendiata al cronista Gaetano Scariolo.
Il livello di violenza nei confronti dei giornalisti è allarmante e continua a crescere, specialmente in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, così come a Roma e nella regione circostante. A Lorenzo è andata immediatamente la solidarietà di Articolo 21 e del presidente Paolo Borrometi. Non possiamo rimanere schiacciati dalla prepotenza di un pregiudicato o della criminalità organizzata che, tramite i social media, atti incendiari o minacce e frasi scritte tentando di chiudere la bocca o bloccare la penna ai giornalisti che con scrupolo raccontano i fatti di un territorio mettendo in risalto le criticità della società, che oggi si è trasformata solo in modo virtuale, ma dobbiamo continuare a donare i nostri talenti. Nel suo discorso ai consiglieri nazionali dell’Ordine dei giornalisti nel 2016, Papa Francesco ha sottolineato il ruolo dei giornalisti e sottolineando anche la sua visione di un mestiere che sta attraversando anni di crisi. “I giornalisti, “restano una colonna portante, un elemento fondamentale per la vitalità di una società libera e pluralista – affermava Papa Francesco nel discorso ai consiglieri nazionali dell’Odg – . Ecco il punto: non c’è giornalismo senza democrazia, perché la democrazia è libertà e la libertà è l’anticamera della verità. Amare la verità vuol dire non solo affermare, ma vivere la verità, testimoniarla con il proprio lavoro”.