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Migranti, riprende il bollettino dei morti. Naufragio al largo della Libia

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Gli sbarchi sono diminuiti? No, sono ripresi, con lo stesso ritmo tragico che continua a contare vittime. La grande fuga è ricominciata perché nulla è cambiato nell’inferno da cui queste persone stanno scappando. Lo dicono le cifre sui morti e le storie drammatiche di queste ore. Sono sessanta i dispersi e 16 i migranti salvati nel naufragio di cui riferisce l’agenzia di stampa tunisina Tap. Tutto sarebbe avvenuto al largo di Sfax, in acque internazionali a circa 40  miglia dalla Tunisia appunto. Tre corpi sono stati recuperati. I primi ad intervenire sul posto sono stati gli uomini a bordo di un peschereccio, cui se ne sono aggiunti altri che si trovavano in quella zona. I migranti salvati sono stati poi trasferiti a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera tunisina e i superstiti avrebbero raccontato di essere in 75 al momento della partenza; di qui il calcolo drammatico delle vittime, circa 60. Ma intanto anche un altro barcone con circa cento persone a bordo, tra cui molte donne e bambini si troverebbe in difficoltà al largo della Libia.
Tutto questo accade nella stesse ore in cui la Guardia di Finanza procede al sequestro d’iniziativa della Mare Jonio, la nave della Mediterranea Saving Human con a bordo i 30 migranti soccorsi sempre al largo della Libia e anche in questo caso ci sono a bordo donne in stato di gravidanza e minori. Al fine di procedere al sequestro è stato consentito alla nave di entrare nel porto di Lampedusa ma intanto i membri dell’equipaggio sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. All’esito dei riscontri della Procura si vedrà se questa accusa potrà reggere o se hanno agito per salvare vite in mare. E, per ora, questo è il costo (penale) del soccorso.


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