Due incontri sabato 18 maggio ad Adria e Rovigo per raccontare Giacomo Matteotti ai giovanissimi attraverso i fumetti e l’incontro con Francesco Barilli e Manuel De Carli, autori della graphic novel “Il delitto Matteotti”, edita da Il Becco Giallo. Entrambi gli appuntamenti sono in agenda per sabato 18 maggio per iniziativa delle strutture polesane di Cgil, Anpi, Libera, Rete Studenti Medi in collaborazione con l’associazione Giacomo Matteotti. Il primo incontro con gli studenti alle 10 all’auditorium Saccenti dell’istituto alberghiero Cipriani di Adria con gli autori introdotti da Piero Colombo, segretario generale della Camera del lavoro, dopo il saluto del sindaco Omar Barbierato. Nel pomeriggio Barilli e De Carli sono attesi per le 16.30 a Rovigo, al Mercatino dei ragazzi, manifestazione pubblica alla nona edizione allestito nell’ambito del Festival Biblico, nel parco “Diritti dei bambini” dietro la chiesa parrocchiale del quartiere San Pio X in piazza Perosi. Ad accompagnare l’incontro con gli autori la giornalista Iole Sturaro. Matteotti, deputato socialista e dirigente del movimento operaio originario di Fratta Polesine, fu rapito e ucciso a Roma il 10 giugno 1924 dagli sgherri di Benito Mussolini, per la propria opposizione intransigente al regime fascista nascente.
Il 30 maggio precedente Matteotti aveva compiuto un intervento molto duro alla Camera per denunciare violenze e intimidazioni delle camicie nere per falsare il voto. Violenze e intimidazione che Matteotti aveva contrastato con decisione anche in provincia di Rovigo, fin dai primi episodi, determinato a battersi con i propri compagni contro la natura antipopolare e antidemocratica del fascismo. Matteotti era consapevole di avere firmato la propria condanna a morte con quell’atto d’accusa in parlamento. “Tempesta”, come viene chiamato dai compagni di partito per il suo carattere battagliero, ne è consapevole, perché finito di parlare — spiegano gli autori — dice ai colleghi: «Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me». Pochi giorni dopo, il 10 giugno, viene rapito a Roma. Sono da poco passate le quattro del pomeriggio e una squadra di fascisti guidata da Amerigo Dumini lo preleva con la forza e lo carica in auto, dove viene picchiato e accoltellato fino alla morte, per poi essere seppellito nel bosco della Quartarella, a venticinque chilometri dalla Capitale”.